Industria 4.0, accordo Confapi Napoli su formazione

Marrone: «Firmato il protocollo d'intesa credito d'imposta per le Pmi»

L'accordo...

Napoli.  

 «Abbiamo sottoscritto un importante accordo con i sindacati confederali a favore dei lavoratori e delle Pmi nella convinzione che il sistema imprenditoriale può svilupparsi solo sulla base di una reciproca collaborazione tra tutte le sue componenti, in special grado riguardo alla formazione».

Lo ha detto Raffaele Marrone, presidente Confapi Napoli, commentando la sigla dell'accordo territoriale con i segretari generali di Cgil (Walter Schiavella), Cisl (Gianpiero Tipaldi) e Uil (Giovanni Sgambati) sul credito di imposta per le attività di formazione Industria 4.0.

«L’accordo interconfederale consente alle aziende del sistema Confapi di usufruire dell’incentivo introdotto dalla legge di bilancio 2018 e fissa le regole condivise dalle Parti sociali – sulla base dei precedenti accordi sulla rappresentanza, modello contrattuale e bilateralità del 26 luglio 2016 – per sottoscrivere gli accordi aziendali e territoriali necessari per beneficiare dell’incentivo – spiega il presidente Marrone –. In particolare, l'accordo stabilisce che le imprese, prive di rappresentanza sindacale aziendale e in cui non siano state elette le Rsa/Rsu, possono conferire mandato a Confapi per la sottoscrizione, con gli omologhi della Triplice, degli accordi sindacali in materia».

«Il relativo decreto di attuazione dello scorso 4 maggio dispone infatti che le attività di formazione per le quali è possibile godere dell’agevolazione devono essere disciplinate da contratti collettivi aziendali e territoriali da depositare presso la competente sede dell’Ispettorato territoriale del lavoro».

«Con questo accordo – ha concluso Marrone – garantiamo da un lato ai dipendenti attività di aggiornamento assolutamente fondamentali per affrontare le sfide e le opportunità dell'Industria 4.0 e dall'altro aiutiamo le Pmi a non essere gravate da ulteriori carichi fiscali in un momento in cui la congiuntura economica è ancora particolarmente difficile».