Gioco senza vincita in denaro, l'appello di Martusciello

"Tuteliamo un comparto che rischia di soccombere"

“Un intero comparto, importante per l’economia italiana e fonte di lavoro per centinaia di famiglie è a rischio di estinzione”

L’europarlamentare Fulvio Martusciello interviene sulla questione che da settimane scuote il mondo del gioco senza vincita in denaro: il divieto, legiferato in alcune regioni, delle ticket redemption.

“Il gioco senza vincita in denaro - continua Martusciello, nelle liste di Forza Italia nella circoscrizione Sud nelle elezioni del 26 maggio - va distinto da quello che invece lo prevede e va trattato, in primis dal punto di vista normativo,  per quello che è: puro e semplice divertimento per famiglie, senza controindicazioni. Si cade, diversamente, in un equivoco che rischia di condannare a morte un intero settore produttivo della nostra economia.

Una superficialità che può portare alla perdita di lavoro per centinaia di famiglie. I demagogici provvedimenti che si stanno prendendo in alcune regioni italiane, se applicati, metteranno completamente  in ginocchio un intero comparto: vogliono infatti vietare ai minori di 18 anni le cosiddette ticket redemption, ovvero quei giochi che in base all’abilità del giocatore permettono la vincita di piccoli premi, attrazioni che, assieme a videogiochi, flipper, kiddie rides, gru che pescano giocattoli, tiri al gettone, costituiscono la principale fonte di divertimento delle nostre tradizionali sale giochi, una volta frequentate prevalentemente da adolescenti, oggi invece perlopiù luogo prediletto da nonni e nipoti, che qui trovano una sorta di zona protetta.

Gestori di sale giochi, produttori e distributori: come può reggere un settore che ruota attorno al gioco per i bambini, i ragazzi e le loro famiglie, se le sue principali attrazioni vengono vietate ai minorenni? Tutto questo oltretutto avviene senza alcuna evidenza o ipotesi scientifica che attesti alcuna forma di ludopatia o dipendenza legata a questi giochi. Anzi, penalizzare chi offre un sano divertimento per le famiglie di fatto è un incentivo al gioco in casa con console, che è l’anti socializzazione, per i più piccoli e per i maggiorenni a fare magari esperienza di gioco con vincita in denaro.

Non solo è evidente l’ingiustizia  di provvedimenti che puniscono un settore per responsabilità che non ha, ma è anche chiara la svista formale per cui sono le Regioni a legiferare sul tema, avendo non si capisce su quali basi stabilito che la questione è di salute. La politica tutta, regionale, nazionale ed europea,  - ribadisce con forza l’europarlamentare - deve farsi carico del problema, invertendo la marcia e garantendo al comparto chiarezza e rigore e, conseguentemente, equità”