A Napoli e in Campania calano gli incidenti nell’edilizia

Meno infortuni e meno morti sul lavoro è quello che emerge dai dati Inail.

Napoli.  

Dal 2013 al 2017 è calato il numero incidenti sul lavoro nel comparto dell’edilizia a Napoli e in campania. Questo è quanto emerge  dai dati della direzione regionale dell'Inail Campania presentati durante seminario “Sicurezza sul lavoro nelle costruzioni” organizzato all’Acen oggi.

Nel quinquennio in esame infatti le denunce degli infortuni sono diminuite del 6,54% con un picco de calo del 18,18% dei casi mortali. 

A Napoli i casi mortali sono diminuiti del 40%, mentre gli infortuni totali restano quasi invariati.

Se si parametrano i dati al volume dei lavoratori attivi la situazione non cambia significativamente. Il rapporto tra infortuni e assicurati cresce dello 0,78% in Campania (dal 8,58% del 2013 al 9,35% del 2017), mentre in città la differenza, nello stesso periodo, è dell'1,07%.

Se poi si indaga sulle cause si scopre, grazie ai dati INAIL, che il 30% degli infortuni è dovuto a scivolamento o inciampo. 

Federica Brancaccio, Presidente dell’Acen, ha affermato che “i dati evidenziano che la rete con gli attori della filiera delle sicurezza da frutti significativi. Il nostro timore, però è che la lunga crisi accresca il rischio del ricorso al lavoro nero e la mancata applicazione del contratto dell'edilizia”.

Il direttore regionale Inail Campania Daniele Leone ha sottolineato che “la costruzione di una rete strutturata con Acen e gli enti impegnati in prevenzione e sicurezza può consentirci di attuare la costante riduzione del fenomeno infortunistico e tecnopatico che, come abbiamo abbiamo visto sta dando i suoi frutti". 

L’ex ministro de Lavoro Cesare Damiano, presente al seminario si è detto convinto che “il fenomeno va contrastato con l'azione politica, sindacale e sociale. Sono preoccupato per le normative sugli appalti, con il via al massimo ribasso si corre il rischio di dare mano libera al lavoro nero e alla riduzione delle certezze per lavoratori e imprese sane”