Cammarano M5S: "Così rilanciamo le imprese agricole"

Economia solidale, ecco la legge

La proposta del consigliere regionale: “Un testo fondamentale per la tutela dell’ambiente e la creazione di nuovo lavoro”

“In linea con la coscienza civica dei nostri cittadini, che di anno in anno stanno rivoluzionando in maniera sempre più responsabile il proprio stile di produzione e di consumo, vogliamo dotare la Campania di misure che consentano di riconoscere e rafforzare un modello di sviluppo alternativo. E’ necessario puntare a un’economia sostenibile e compatibile con il benessere delle persone e dell’ambiente.

E’ in linea con questi principi, che da sempre ispirano le battaglie del Movimento 5 Stelle, che abbiamo strutturato una proposta di legge che punti a rafforzare di filiere corte, commercio equo e solidale, consumo critico e consapevole, cooperazione sociale e di comunità, riciclo e riuso dei beni, energie rinnovabili, agricoltura biologica, turismo responsabile, solidarietà sociale e tutela dell’ambiente e della cultura. Un testo che punta, in particolar modo, alla valorizzazione delle piccole e medie imprese agricole, per lo più a conduzione familiare, che adottano metodi di produzione biologica e operano in rapporto diretto con i consumatori, riconoscendo nuovi spazi di operatività agli agricoltori che hanno scelto di dedicarsi all’autoproduzione o comunque alla produzione per piccole comunità di riferimento”.

Così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano, nell’illustrare il contenuto della proposta di legge a sua firma sulla promozione e il sostegno dell’economia solidale e di comunità.

“Con questo testo vogliamo istituire strumenti legislativi in grado non solo di sostenere le realtà esistenti, ma anche di stimolare la creazione di nuove organizzazioni e incoraggiarne il coordinamento, senza tralasciare la divulgazione dei principi fondanti dell’economia solidale e la comunicazione a enti e istituzioni e alla collettività delle best practices. Il modello di economia solidale e di gestione dei beni comuni coniuga la nostra idea di welfare con il coinvolgimento di persone in difficoltà o prive di occupazione, rendendole partecipi della cura dei beni comuni. Uno strumento fondamentale per la creazione di nuovo lavoro e per la valorizzazione dei prodotti della nostra terra”.