Fiat Nola, operai reintegrati ma pagati per restare a casa

Rientro effimero per i cinque dipendenti dello stabilimento che protestarono contro Marchionne

Nola.  

I cinque operai licenziati da Fca a giugno di due anni fa, e reintegrati in azienda da una sentenza della Corte d’Appello di Napoli, non torneranno a lavorare, ma saranno regolarmente pagati, proprio come avvenne tre anni fa con i 19 operai della Fiom per i quali la Corte d’Appello di Roma aveva disposto l’assunzione nell’allora newco Fabbrica Italia Pomigliano.

E’ quanto la direzione aziendale ha comunicato ai cinque lavoratori reintegrati nello stabilimento di Pomigliano d’Arco e nel reparto logistico di Nola, che oggi stanno rientrando in fabbrica ma solo per ottemperare agli adempimenti amministrativi relativi al pagamento delle spettanze dovute. In una lettera indirizzata ai cinque reintegrati, la direzione aziendale ha sottolineato che sulla scorta delle attuali esigenze lavorative ”e fino a nuova disposizione, è dispensato dal rendere la prestazione lavorativa, venendole comunque garantito il normale trattamento retributivo”.

Una situazione che ricalca, per qualche verso, quella venutasi a creare nel 2013 con i 19 lavoratori iscritti alla Fiom per i quali la Corte d’Appello di Roma aveva disposto, a novembre 2012, l’assunzione nell’allora newco Fabbrica Italia Pomigliano, e che per mesi furono pagati senza poter lavorare.