Cambia il dirigente all’ambiente del Comune di Acerra. Il nuovo responsabile emette, in pochi giorni, ben 7 provvedimenti in materia ambientale (tra ordinanze di rimozione dei rifiuti e avvii dei procedimenti amministrativi) per denunce dei vigili urbani e sequestri rimasti inevasi dal 2014, e subito due proprietari privati (di cui uno appartenente alla famiglia Pellini – alcuni dei quali coinvolti nel processo “Carosello Ultimo atto”) si sono dichiarati costretti a rimuovere i rifiuti di due terreni messi sotto sequestro proprio grazie all’azione del Comune. Questi stessi hanno chiesto all’ente locale di adire il magistrato per poter avviare le operazioni di dissequestro, e procedere alla bonifica dopo la predisposizione di un piano, così come intimato dal nuovo responsabile all’ambiente del Comune di Acerra.
E’ quanto è accaduto in questi giorni al Comune di Acerra – e raccontato anche dal Sindaco Raffaele Lettieri durante l’assemblea sull’ambiente organizzata dal Vescovo di Donna sull’ambiente, che si è svolta giovedì 16 giugno -. In pratica, i due (che rientrano tra i sette oggetto nell’ultima settimana di provvedimenti amministrativi avviati dal nuovo dirigente) si sono sentiti costretti a rimuovere quanto segnalato dai vigili, in due aree di Lenza Schiavone, e che aveva causato il sequestro dei terreni nel 2014, procedimento poi, mai definito dal precedente dirigente all’ambiente. C’è da sottolineare che nonostante tutto, i due proprietari di terreni privati si sono detti pronti all’eliminazione e allo smaltimento dei materiali indicati nel provvedimenti, nonostante l’avvocato che li rappresenta, li abbia definito “proprietari incolpevoli”. E nell’attesa che la magistratura disponga il da farsi, una nuova tegola si abbatte su questi privati: infatti l’azione del Comune ha fatto partire anche dei provvedimenti della Città Metropolitana di Napoli, che notiziata degli atti, prima rimasti in sospeso e poi avviati dal Comune, ha chiesto all’Ente di viale della Democrazia di conoscere i particolari della vicenda per chiedere, in base ad una norma dello stato, il pagamento di quanto dovuto dai privati per la realizzazione – anche se ritenuta irregolare – di discariche sul proprio territorio.
Redazione Na