Domani, venerdì 18 Aprile 2025, si rinnova la tradizione con uno degli eventi più attesi e di più alto richiamo per gli acerrani, per i fedeli e per i turisti che arrivano in città anche da fuori regione.
La via crucis di Acerra, infatti, si ripete ormai da oltre un secolo: la prima uscita dovrebbe risalire con una certa probabilità alla fine del 1800 ad opera della Confraternita del Suffragio, la cui parrocchia continua nel tempo con l’organizzazione e l’allestimento impegnando centinaia di figuranti.
In costumi tipici dell’epoca rappresentano la passione e la morte di Cristo, in un intreccio di storia, tradizione popolare, religione, folklore, cultura e musica: ad accompagnare l’inno, infatti, c’è il coro di voci bianche.
La processione del venerdì santo si apre con l’ingresso di Cristo a Gerusalemme, poi l’ultima cena, il tradimento, la condanna a morte e per ultimo la crocifissione. Quest’ultima si compie con enfasi ed emozione sulle mura del castello dei conti alla fine del corteo a sera inoltrata e rappresenta il momento più suggestivo della cerimonia.
"Mai come quest’anno - spiega il sindaco Tito d’Errico - mi farebbe piacere che l’occasione del venerdì santo e della processione rappresentasse un momento di riflessione in un contesto internazionale incerto in cui si assiste ad un’escalation di violenza ed aggressioni.
Stiamo perdendo quel senso di pace, di amore e di rispetto che invece dovrebbe riempire le nostre vite: spero, in proposito, che la resurrezione di Cristo aiuti a riportare in ogni uomo ed in ogni donna il valore fondamentale della fratellanza e della civile convivenza tra i popoli".