Castellammare di Stabia: la "guerra" della città contro i lavori dell'Eav

Gaetano Amato del Movimento 5 Stelle ha presentato un'interrogazione al Ministro Sangiuliano

castellammare di stabia la guerra della citta contro i lavori dell eav

Annunciato un esposto alla Corte dei Conti per il risarcimento dei danni. Un'intera città mobilitata per fermare i lavori che l'Eav sta conducendo per realizzare la nuova stazione ferroviaria e il sottopasso a Via Nocera.

Castellammare di Stabia.  

Sulla realizzazione del "traforo di Varano" da parte dell'Eav sale la tensione in città all'indomani della sentenza con cui il TAR Campania ha accolto parzialmente il ricorso che contesta la piena legittimità dell'opera per cui si invoca la sospensione dei lavori, ipotesi scartata da Eav che ne ha confermato il prosieguo non essendo le aree oggetto della sentenza del Tar quelle allo stato interessate.

Forze politiche bypartisan, forze sociali, economiche e culturali si mobilitano per fermare questi lavori che mettono a rischio la parte storico-archeologica più significativa di Stabia, così come dicono no alla realizzazione del "sottopasso" a Via Nocera dove sempre l'Eav intende abolire il passaggio a livello nell'ambito della riscrittura della linea ferroviaria Castellammare-Sorrento e in ossequio alle norme sulla sicurezza ferroviaria. Una situazione che sta provocando la mobilitazione dei commercianti e dei residenti del quartiere sostenuta dai partiti, dalla Chiesa, dalle assocazioni di categoria, dalle forze socio-culturali.

Gaetano Amato: il Ministro deve chiedere risarcimento dei danni all'Eav, sollecitata anche la Corte dei Conti

Il primo ad alzare gli scudi contro l'Eav è stato l'On. Gaetano Amato, stabiese e neo parlamentare del Movimento 5 Stelle, che con ripetuti interventi è impegnato a scongiurare il prosieguo dei lavori.
Proprio Amato qualche giorno fa ha presentato un'interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano al quale si chiede di intentare un'azione risarcitoria sull'Eav per i danni sin qui causati e ha annunciato la presentazione di un esposto con cui "si chiederà la chiusura e il sequestro cautelativo del cantiere nonchè la verifica degli altri cantieri Eav aperti o completati. Parallelamente a questo si valuta un esposto alla Corte dei Conti che accerti e quantifichi i danni causati a tutt’oggi e lo spreco di danaro pubblico riversato in opere illegittime. Ovviamente chiedendo il risarcimento dei danni ai responsabili. Chiederemo in più di verificare i rimborsi che Eav sta corrispondendo a certe ditte amiche per verificare se siano regolari o meno".

Castellammare di Stabia è una città il cui consiglio comunale è stato sciolto per infiltrazioni camorristiche ed è quindi in gestione commissariale. Mancano interlocutori di natura politica in sede consiliare per cui il dibattito sulla problematica Eav si svolge al di fuori del civico consesso che, a meno di ulteriori proroghe, sarà ricostituito con le elezioni amministrative che dovrebbero svolgersi nella primavera 2024. L'auspicio di tutti è che i Commissari prefettizi si facciano interpreti delle preoccupazioni e delle aspettative della cittadinanza intera.

L'interrogazione dell'On. Amato al Ministro Gennaro Sangiuliano

"Per sapere - premesso che:

In data 23/06/2023 il TAR della Campania, relativamente ad un ricorso proposto dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, dall’Agenzia del Demanio, dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Parco Archeologico di Pompei avverso la società campana Eav e il Consorzio Ferroviario San Giorgio-Volla Due, ha pronunciato una sentenza avente ad oggetto un decreto di occupazione d’urgenza emesso da Eav in data 12 novembre 2019.
In particolare, Eav aveva effettuato un’occupazione d’urgenza di alcuni siti per l’esecuzione dei lavori di completamento del raddoppio della linea ferroviaria Torre Annunziata-Castellammare e del raddoppio della tratta Via Cosenza-Castellammare Centro.

Tuttavia, atteso che negli anni sia lo Stato che il Parco Archeologico di Pompei hanno acquisito coattivamente numerosi terreni ubicati sulla collina di Varano al fine di eseguire indagini archeologiche volte a valorizzare l’intera area, Eav ha espropriato alcune aree demaniali in uso al Parco e al Ministero della Cultura senza che sia stato previamente oggetto di un provvedimento di sdemanializzazione. Si puntualizza che ai sensi del Dlgs n. 42/2004 i beni del demanio culturale non possono essere alienati né formare oggetto di diritti a favore di terzi e che ai sensi del D.P.R. 327/2001 i beni appartenenti al demanio pubblico non possono essere espropriati fino a quando non ne viene ronunciata la sdemanializzazione. Pertanto, il TAR ha accolto il ricorso dei proponenti, avverso Eav e il suddetto Consorzio
(concessionario dell’indicata opera pubblica) col conseguente annullamento degli atti impugnati, limitatamente alle particelle non oggetto del provvedimento di annullamento in autotutela del decreto di occupazione.

Più specificamente, il TAR ha dedotto vizi di violazione di legge ed eccesso di potere sotto il profilo della carenza di motivazione, dell’irragionevolezza e dell’ingiustizia manifesta per violazione degli articoli: 7 di cui alla legge n. 241/90, 16 di cui al D.P.R. n. 327 del 2001 e dell’articolo 11 di cui al D.P.R. n. 327 del 2001, in quanto ai ricorrenti non è stato comunicato alcun avvio del procedimento d'occupazione d'urgenza, né di quello espropriativo, in chiara violazione delle regole di partecipazione procedimentale. In data 28 giugno 2023, Eav con un comunicato stampa dichiara che “la sentenza del TAR ha annullato, limitatamente alle particelle in oggetto, i provvedimenti impugnati. La sentenza non alcun impatto sulle altre aree oggetto dei citati provvedimenti e i lavori possono legittimamente proseguire senza alcuna interruzione.

Ciò premesso, si chiede di sapere:
se al fine di tutelare e valorizzare le aree interessate dai lavori di Eav, il Ministro in indirizzo condivida l’opportunità di chiedere il sequestro cautelativo del cantiere, al fine di acquisire le ulteriori particelle non demanializzate, rendendole così non espropriabili e se condivide l’opportunità di inviare degli ispettori nei cantieri che insistono sulle particelle non demaniali al fine di verificare se sussistono delle irregolarità;
se, atteso che il Ministero della Cultura avrebbe potuto perseguire un lavoro di valorizzazione del patrimonio storico-culturale delle aree interessate dall’esproprio illegittimo, condivide l’opportunità
di rivalersi contro Eav per danno emergente e lucro cessante".