E' l'America del Sud il principale mercato di riferimento del "turismo delle origini" un segmento del settore che è stato al centro di un interessante confronto tra addetti ai lavori e che è inserito nel Piano triennale del Turismo 2023-2027 di recente passato nella IX commissione del Senato e finanziato anche attraverso i fondi del Pnrr, come ha ricordato il senatore Francesco Giacobbe, segretario della commissione, intervenuto all'incontro svoltosi in sala consiliare.
Il senatore Giacobbe: è un altro segmento utile a destagionalizzare l'offerta
"Il turismo di ritorno rappresenta un’opportunità unica per la destagionalizzazione del turismo e la creazione di un legame diretto con la rete di italiani nel mondo che può favorire investimenti ed esportazioni in nuovi mercati - ha spiegato Giacobbe - In particolare a Sorrento il turismo delle origini potrebbe favorire molte attività tradizionali e proprie della cultura locale come l’intarsio, l’artigianato, la produzione agroalimentare. Anche la scelta dell’amministrazione locale di puntare sui grandi eventi, si sposa in pieno con le strategie per lo sviluppo del turismo delle Origini. Per questo credo che Sorrento e la penisola potranno essere, come al solito, protagonisti di questa nuova avventura".
Per Felice Casucci, assessore al Turismo della Regione Campania, il turismo delle origini è "una grandissima chance per la Campania, da sempre terra di emigrazione. La questione è quella di strutturare e di creare un progetto, anche culturale, per farlo diventare anche un'opportunità economica per tanti operatori del settore".
Sandro Pappalardo consigliere cda Enit ha evidenziato: "E' un turismo su cui punta Enit anche in vista dell'Anno delle radici che sarà nel 2024. È un turismo che si muove su tutto l'anno, con un piccolo picco ad agosto, e riguarda anche molto i giovani che vogliono riscoprire le loro origini. E’ quindi un turismo in grado di garantire la distribuzione dei flussi lungo tutto l’ arco dell’anno. La spesa media di circa 74 euro e questo lo rende accessibile a tutti, perché spesso si dorme a casa dei parenti e si perde la componente alberghiera".
Luigi Di Prisco: dal 2008 Sorrento è in relazione con l'Argentina grazie ai gemellaggi
Luigi Di Prisco, presidente del consiglio comunale, ha invece ricordato come "...già nel 2008 a seguito del protocollo di gemellaggio tra la nostra città e quella argentina di Mar del Plata mi sono fatto promotore di alcune iniziative di scambio culturale tra giovani dei due territori invitando ragazzi argentini di origine sorrentina di seconda o terza generazione, e favorendo quindi un ritorno alle origini del loro paese natio. Negli anni abbiamo dato la possibilità a decine di giovani di fare questa esperienza fantastica, ed oggi parlare di turismo di ritorno o delle origini per me è motivo di grande entusiasmo, perché significa che quel seme portato avanti a fatica per anni potrà dare frutti importanti".
Il turismo delle origini, noto anche come turismo di ritorno o delle radici, è un fenomeno che coinvolge gli italiani all’estero e i loro discendenti, rappresentando il 15% del totale delle presenze turistiche in Italia nell’arco di un anno. Un bacino potenziale pari a circa 80 milioni di persone, secondo le stime dell'Enit per un giro d’affari, del solo continente americano, che si aggira intorno ai 650 milioni di euro per un totale di 670mila arrivi ogni anno in Italia. I principali mercati di questa tipologia di turismo sono costituiti da Brasile, dove risiedono 25 milioni di persone di origine italiana, Argentina (20 milioni) e Usa (17 milioni), seguiti da Francia, Svizzera, Germania e Australia. Il 30% del turismo delle radici copre sia un target giovane che va dai 25 ai 34 anni (25,7%) sia una fascia che va dai 55 ai 64 anni (24%). Questi viaggiatori programmano visite a lunga permanenza in Italia, con una media di sette giorni a viaggio, generando un indotto economico significativo. Solo nel 2021, infatti, ha mosso oltre 4,2 miliardi di euro.