Vico Equense: scoppia la "guerra della pizza...al metro", diffida dei Dell'Amura

I titolari dell'Università della Pizza diffidano gli operatori ad avvalersi del logo comunale

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Secondo i fratelli titolari del marchio registrato "Pizza a metro" il logo De.Co. ingenera confusione nei consumatori e generalizza un prodotto tutelato da un marchio di formato e di ricetta che risale al 1954. Una situazione che pregiudica il logo

Vico Equense.  

Nella città del sindaco Peppe Aiello è scoppiata la "guerra della pizza a...metro" all'indomani della presentazione del logo promozionale della De.Co. con cui è stata riconosciuta dall'ente l'originalità del prodotto più noto e amato dai consumatori e che la famiglia Dell'Amura ha inventato nel 1954 e registrato per tutela commerciale.

L'iniziativa dell'Amministrazione Comunale che consente a tutte le pizzerie equensi di "fregiarsi"con il logo della denominazione comunale (De.Co.) "al metro" ha scatenato una bufera con risvolti legali per l'opposizione formalizzata dai fratelli Dell'Amura titolari della rinomata Università della Pizza a Metro conosciuta in tutto il mondo per l'originalità del formato e la peculiarità della ricetta.

I Dell'Amura annunciano diffide legali a chi utilizzerà il logo della De.Co.

All'indomani della presentazione del logo e dell'annuncio della campagna promozionale che coinvolgerà tutti gli operatori della città i Dell'Amura hanno prima annunciato il loro disappunto per l'iniziativa del Comune, quindi hanno formalizzato l'opposizione al progetto facendo partire le prime diffide legali "dall'utilizzo di nome o segni distintivi idonei a produrre confusione con il marchio registrato Pizza a Metro".
Nella diffida inviata agli esercenti che stanno utilizzando il logo presentato dal Comune di Vico, la società cita l'articolo 2598 del codice civile che qualifica come atto di "concorrenza sleale" l'uso di "nomi o segni distintivi legittimamente usati da altri o compie con qualsiasi altro mezzo atti idonei a creare confusione con i prodotti e con l'attività concorrente".
La società titolare di Pizza a Metro, in caso di perseveranza nell'uso del marchio, nome o di qualunque riferimento grafico riconducibile alla sua attività, si riserva azioni di risarcimento danni verso chiunque continuerà nel loro utilizzo improprio.

Un percorso di valorizzazione e di promozione iniziato dal Comune nel settembre 2022

Il Comune aveva iniziato il percorso di valorizzazione e di marketing locale prendendo spunto proprio dalla più rinomata e prestigiosa realtà imprenditoriale del territorio che sulla specialità della "pizza a metro" ha costruito la storia della pizza equense. Il primo annuncio dell'iniziativa risale al settembre 2022 quando fu insediata la speciale commissione tecnico-amministrativa incaricata di valutare le proposte di attribuzione della De.Co. nell'ambito di un progetto di marketing che valorizzasse terroritorio, produzioni tipiche, eccellenze gastronomiche, realtà imprenditoriali.
A seguire, nel febbraio scorso, fu annunciata l'attribuzione della prima De.Co. con tanto di cerimonia ufficiale e foto ricordo che immortala l'equipe dell'azienda dei fratelli Dell'Amura con i vertici amministrativi e la pizza a metro insignita della denominazione comunale.
E' stato col passaggio successivo compiuto dal Comune che è scoppiata la contestazione in quanto il logo della campagna De.Co. attribuisce la denominazione "pizza di Vico al metro" che contrassegnerà i locali delle ristorazione e pizzeria della città.

I Dell'Amura: andremo avanti a tutelare il nostro marchio di fabbrica

Una denominazione che, evidentemente, richiama troppo esplicitamente quella dell'azienda Dell'Amura che ha deciso di opporsi e di assumere iniziative in sede legale a tutela della propria identità commerciale che un uso indiscriminato della denominazione rischia di svalutare con le inevitabili conseguenze che si possono immaginare.
Una vertenza che rischia di pregiudicare la stessa iniziativa del Comune che appare comunque deciso ad anadare avanti e di non cedere al pressing dei Dell'Amura con la differenza però che l'eventuale uso ed esibizione del logo comunale da parte di altri operatori vicani metterà in moto la rivalsa in sede legale.