Sant'Agnello, il costruttore dell'Housing minaccia lo sfratto a chi non paga

Diffida agli occupanti degli immobili a versare le rate in conto acquisto al costruttore

sant agnello il costruttore dell housing minaccia lo sfratto a chi non paga

Sospesa la procedura di sfratto della Procura della Repubblica fino al concludersi del processo in corso a Torre Annunziata, si riapre il contenzioso con il progettista dell'opera. Intanto aumenta il numero di chi si costituisce parte civile.

Sant'Agnello.  

Non c'è pace per le famiglie occupanti gli immobili dell'housing sociale che in questi giorni sono stati sollecitati dal costruttore a ottemperare al pagamento dei ratei mensili come a suo tempo concordato pena l'avvio della procedura di sfratto.

Così dopo aver scampato allo sfratto coatto da parte della Procura di Torre Annunziata a seguito di un accordo raggiunto tra questa, il Prefetto di Napoli e l'Amministrazione Comunale del sindaco Piergiorgio Sagristani (imputato insieme al progettista-costruttore Antonio Elefante ed altri 20 tra amministratori e tecnici) per scongiurare tensioni e gravissime ripercussioni per le famiglie, ora si riaffaccia lo spettro di uno sfratto per iniziativa del costruttore che pretende il pagamento dei ratei mensili da tempo interrotti.

Un'iniziativa assolutamente sconcertante se si considera che l'immobile, sottoposto a sequestro dall'autorità giudiziaria, di fatto non è più nella reale disponibilità dell'ing. Elefante, nè degli stessi occupanti i quali, nonostante abbiano già pagato oltre il 50% del valore dell'immobile, non ne sono entrati nel legittimo e formale possesso essendo il complesso residenziale di Via Monsignor Bonaventura giudicato completamente abusivo come peraltro statuito da diverse sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che costituiscono l'asse portante del giudizio pendente al Tribunale oplontino.

La vicenda, quella dell'housing santanellese, che inchieste incrociate con analoghe iniziative imprenditoriali intraprese nell'area stabiese-sorrentina hanno portato alla luce anche coinvolgimenti di personaggi collusi con la camorra, rientrerebbe in un più ampio contesto di interventi edilizi frutto forzature di regole e leggi regionali e di connivenze interessate che avrebbero coinvolto anche rappresentanti delle forze dell'ordine preposti ai controlli.

Praticamente un'operazione immobiliare finora giudicata completamente abusiva, nonostante sia stata fatto oggetto di preventive denunce all'autorità giudiziaria, non è stata bloccata per omessa segnalazione delle irregolarità fino alla vigilia dell'inagurazione e della consegna degli immobili agli assegnatari che si sono ritrovati ad aver acquistato immobili abusivi.

Soldi gettati al vento e appartamenti che rischiano di finir demoliti o acquisiti alla pubblica proprietà e quindi sottratti a chi ha investito i risparmi di una vita per un acquisto truffaldino stanto a quanto sin qui emerso dalle inchieste e dai giudizi.

Una vera e propria bomba che incombe sulla testa anche degli amministratori comunali coinvolti nel giudizio in corso con l'aggravante della richiesta di costituzione di parte civile presentata da una metà degli assegnatari (è probabile che gli altri si associno visto l'evolversi della vicenda) e dalla società assicurativa che ha prestato la fideiussione per avviare i lavori con l'obiettivo di ottenere un risarcimento per i danni subiti qualora il processo decreterebbe che gli appartamenti sono tutti abusivi.

Un procedimento su tutti i piani giudiziari, quello di natura penale, civile e contabile che si protrarrà per anni pesando sui destini degli sventurati acquirenti oltre che degli imputati e della futura amministrazione comunale che dovrà necessariamente mettere in conto un esito negativo del processo e quindi una riserva finanziaria per i risarcimenti.