Rinascita Civile Vesuviana rilancia con forza la battaglia per l’acqua pubblica e per la liquidazione del carrozzone Gori. Il movimento nato alle falde del Vesuvio ha protocollato una minuziosa istanza, indirizzata al sindaco e a tutti i membri del consiglio comunale, nella quale chiede l’adesione dell’amministrazione comunale alla “Rete dei sindaci per l’acqua pubblica”, e un impegno concreto per il superamento della disastrosa gestione Gori.
«Quella per l’Acqua Pubblica è una battaglia di civiltà che intendiamo portare fino in fondo», fanno sapere in una nota i membri di RcV. «Dopo il clamoroso tradimento perpetrato dal governatore De Luca e dai suoi sodali che, dopo aver promesso in campagna elettorale la ripubblicizzazione del servizio idrico e la liquidazione del carrozzone Gori hanno difatti rinnovato la gestione privatistica, è necessario svolgere tutte le pressioni del caso sulle amministrazioni comunali affinché si uniscano alla battaglia per l’Acqua Pubblica».
Ed è questo l’obiettivo di Rinascita Civile Vesuviana: «Abbiamo indirizzato questa istanza al sindaco Catapano e a tutti i membri del Consiglio comunale. Tramite questo atto abbiamo chiesto un concreto impegno, tramite l’adesione alla Rete dei sindaci che già si battono per l’acqua pubblica, e l’introduzione nello statuto comunale del principio “Acqua Bene Comune". Inoltre, in attesa della piena ripubblicizzazione del servizio, abbiamo chiesto all’amministrazione comunale di aprire uno sportello informativo Gori sulla scorta di quanto fatto ad Ottaviano, in quanto, proprio in seguito alla chiusura della sede del gestore, i cittadini hanno perso un punto di riferimento per denunciare problematiche e disservizi. In merito alla battaglia per l’Acqua Pubblica, il sindaco e l’amministrazione comunale hanno sempre mantenuto un atteggiamento di assoluta indifferenza, non facendo nulla di concreto per garantire un sacrosanto diritto della cittadinanza, sempre più vessata dalla gestione Gori. Purtroppo, anche le altre forze presenti in consiglio comunale, specie dopo l’approvazione della sciagurata legge regionale “Buonavitacola”, nulla hanno fatto per unirsi alla battaglia per l’Acqua Bene Comune».
«E’ evidente che, almeno su questo, tutti i consiglieri comunali di San Giuseppe Vesuviano sono d’accordo: a loro la disastrosa gestione Gori sembra andare a genio. Tuttavia noi non molliamo e speriamo che possano cambiare idea aderendo alla nostra istanza”. In effetti, dopo il varo della “Legge Buonavitacola”, la ripubblicizzazione del servizio idrico sembra essere sempre più una chimera», si legge ancora nella nota.
«Quanto fatto dal governatore De Luca e dalla sua giunta a guida PD è di una gravità inaudita», attacca il presidente di RcV, Francesco Giugliano, «Rinascita Civile Vesuviana è al fianco dei comitati e della Rete Civica No-Gori per scongiurare “il sacco dell’acqua” e liquidare la vergognosa gestione GORI. C’è stato un referendum che ha sancito plebiscitariamente che la gestione dell’Acqua deve essere Pubblica. I politici, quindi, si adeguino: il modello è quello pienamente pubblico inaugurato dal Comune di Napoli con l’istituzione dell’ABC. L’acqua è di tutti i cittadini, non di Caltagirone e dei politici e imprenditori che intendono lucrare sui Beni Pubblici».