Acerra, inaugurati i nuovi uffici del Giudice di Pace

La cerimonia del taglio del nastro

Acerra.  

Inaugurati ieri mattina gli Uffici del Giudice di Pace di Acerra, ripristinati dopo la soppressione ad opera del Decreto ministeriale del marzo 2014 e per il cui funzionamento l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Raffaele Lettieri, con Delibera di Giunta comunale n. 23 del 6/03/2015, approvata con Delibera di Consiglio comunale n. 5 del 25/03/2015, ha stabilito che gli oneri economici e la pianta organica siano a carico del Comune di Acerra. Alla cerimonia presso l’edificio di Piazza Falcone e Borsellino erano presenti il sindaco di Acerra Raffaele Lettieri, il Presidente del Tribunale di Nola Luigi Picardi, il Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Nola Paolo Mancuso, il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola, Francesco Urraro, il Dirigente Amministrativo del Tribunale di Nola Marco Ciro La Gioia, oltre ad altre autorità religiose, civili e militari.

Proprio il Presidente Urraro nel suo intervento ha ringraziato «l’Amministrazione comunale ed il sindaco Lettieri per l’impegno profuso. E’ davvero per noi un momento molto significativo. Tagliare nel settore giustizia, senza criterio, significa incidere sui riflessi sociali che può avere una struttura. Confidiamo molto nella giustizia territoriale e di prossimità, nel presidio di giustizia e democrazia mantenuto grazie all’intervento dell’Amministrazione comunale che ringraziamo per le spese di cui si è fatta carico. Mi rendo conto che non è facile per un Ente assumere questi impegni. Questo è un rilancio dopo un breve tempo. Cercheremo di recuperare il tempo trascorso».

Un preciso monito, invece, è arrivato dal Presidente del Tribunale di Nola, Picardi: «Questo ufficio nuovo nasce per una scommessa: che la giustizia di prossimità possa tradursi nell’attuazione di un principio democratico. Avvicinare la giustizia ai cittadini dovrebbe significare integrare, inserire in maniera più energica i cittadini all’interno del circuito delle istituzioni. Nella giustizia di prossimità, come è stata interpretata negli ultimi anni, questo non è avvenuto. Ma abbiamo il dovere di crederci per il futuro, di vincere questa scommessa. Vediamo se l’Ufficio del giudice di pace di Acerra veramente riuscirà ad essere un presidio di democrazia, se riuscirà ad avvicinare i cittadini alla giustizia oppure se si accoderà a quella deriva, che in qualche modo ha coinvolto, altri uffici di prossimità del circondario. Questa scommessa può essere vinta se ognuno fa la sua parte».

«Non è pensabile – ha continuato Picardi -  una giustizia di prossimità decentrata se non c’è un forte rigore etico nella classe forense che frequenta le aule di un tribunale, prima trincea del vivere civile. Un’etica di comportamenti che sarà sorvegliata con estremo rigore. Naturalmente ci aspettiamo da parte dell’Amministrazione comunale che vengano mantenuti, come sono stati mantenuti fino ad oggi, tutti gli impegni che sono stati assunti. Un ufficio che crede di attuare principio di giustizia di prossimità ma lo fa in maniera inefficiente, non è l’attuazione di un principio di democrazia ma di meccanismi di malaffare. Vorrei che ci fosse questo senso di responsabilità e questo orgoglio, che l’Ufficio di Acerra possa avere ambizione di essere capofila di un rinnovamento, e che questa collettività possa vantarsi di essere riuscita a fare questo».

Sulla stessa linea anche il Procuratore della Repubblica di Nola Paolo Mancuso: «Il giudice di pace può essere veramente una sorta di castello aperto per tutte le forze sane della comunità. Dovremmo evitare di trasformarlo in un luogo dove si celebrano altri riti: un termometro utile per verificare quanto di trasparente e sano avviene è la territorialità delle cause. E’ da verificare anche il funzionamento della giustizia penale, la puntualità e scorrevolezza delle udienze». Da Mancuso un richiamo al senso di responsabilità «per garantire che ciascuno faccia la sua parte per mantenere questa struttura che risorge. Dobbiamo impegnarci per superare i motivi che hanno costretto il Ministero a dare una stretta, perché questa struttura sia portata un’altra volta al luogo ordinario di amministrazione della giustizia».

A conclusione il Sindaco Lettieri ha ribadito: «Ricordo molto bene che l’ultima volta che ci siamo riuniti in questo luogo, ero candidato a sindaco della città, e ricordo anche molto bene le richieste che venivano dagli avvocati acerrani. Richieste che ognuno di noi si preparava ad affrontare con le proprie proposte. Noi siamo abituati a parlare un linguaggio di verità: in un primo momento c’è stata la nostra contrarietà a proposte che chiedevano un impegno a questa amministrazione, economico e in termini di personale, che non riuscivamo a mantenere. Non siamo abituati ad assumerci impegni che non possiamo mantenere. Valutiamo attentamente ciò che dobbiamo fare. I nostri cittadini sanno bene che noi non decidiamo mai sull’onda della protesta o perché pressati dalla contrarietà di una parte. Da quel no che fu detto in un primo momento, però, si aprì una seria riflessione che partiva proprio da quelle proposte degli avvocati. C’è stato un confronto leale, una continua riflessione comune, e devo sicuramente ringraziare chi ha favorito questo confronto. Siamo arrivati al momento in cui l’Ente poteva serenamente e sicuramente assumersi le sue responsabilità per il mantenimento del Giudice di Pace. Si sono determinate le condizioni economiche, normative e lavorative per una risposta affermativa che non appesantisse i costi sociali di questa scelta. Ecco le ragioni anche del nostro cambiamento per cui l’Amministrazione ha deciso di salvaguardare il contributo della città ai servizi della giustizia e favorire la sicurezza in città.

L’opera che voi operatori e avvocati saprete dare, sarà anche la migliore risposta a certi messaggi populistici che arrivano oggi da alcune parti politiche intente ad una continua campagna elettorale, bombardando i cittadini di messaggi contro le istituzioni. Sono certo che questa istituzione sarà terreno fertile per indicare ai nostri concittadini la strada giusta. Le donne e gli uomini che opereranno qui sapranno essere menti pensanti per dare indicazioni e consigli di legalità e giustizia alla nostra comunità.

Desidero condividere questo risultato con chi ha materialmente lavorato e ancora lavorerà per il mantenimento ed il funzionamento di questi Uffici. Grazie a tutti i lavoratori socialmente utili, agli uomini della squadra di manutenzione del Comune di Acerra che hanno operato tanto per ripristinare la sede, e ai Dirigenti Comunali. Grazie ai dipendenti comunali comandati di prendere servizio in questa struttura e a chi li dovrà sostituire nelle loro incombenze.  Riaprire questi Uffici rappresenta per noi sicuramente un impegno e un lavoro positivi, ma anche un elemento di soddisfazione, perché i risultati arrivano e sono visibili a tutti».