Dolcezza e garbo tra il vescovo che arriva e quello che lascia

Monsignor Marino è il nuovo presule di Nola. Il suo messaggio alla città. L'addio di Depalma

Nola.  

Monsignor Francesco Marino eletto vescovo della Chiesa di Nola. L’annuncio dato questa mattina alle 12 da monsignor Beniamino Depalma. «Desidero - ha scritto Marino nel primo messaggio alla Diocesi - rivolgere a tutti voi un primo, cordiale ed affettuoso saluto, nel momento in cui, per la premura di papa Francesco, sono eletto come vostro Vescovo e a voi inviato nella continuità della successione apostolica a custodire la vostra fede, così ricca di storia e cultura, a rinvigorire la speranza, da voi già costantemente testimoniata nel vissuto quotidiano delle famiglie e delle comunità, a crescere con voi nella carità di Cristo che “urge” più che mai nel vasto campo delle povertà, delle sofferenze e, in generale, delle attese e delle umane speranze nei nostri territori, ad agire quale promotore di pace e di giustizia, secondo i disegni di Dio, con tutti gli uomini e le donne di buona volontà. Come dimenticare in questo momento le urgenti problematiche sociali legate al mondo del lavoro e le varie aspettative di chi ne è privo! Mi presento così a voi con tutta umiltà, ben consapevole dei miei limiti e del grave compito che il Signore pone sulle mie spalle. Forte unicamente dell’amore per il Signore e il suo Regno, incoraggiato dalla fama della ricchezza di carismi e ministeri e del senso di corresponsabilità di cui la chiesa di San Felice e di San Paolino gode. Fin d’ora vi invito a pregare, come io sto facendo già da alcuni giorni».

«So - ha concluso il nuovo vescovo - che la Chiesa di Nola è una Chiesa viva e che in questo tempo “sinodale” avete vissuto una stagione ricca di grazia sotto la guida del caro arcivescovo Beniamino, a cui rivolgo un grato saluto nella comunione fraterna, intendendo con ciò abbracciare tutti voi, presbiteri e diaconi, religiosi/e, i seminaristi, l’Azione Cattolica e le varie espressioni del Laicato. Vi abbraccio e vi benedico uno per uno, chiedendo che il Signore faccia brillare il suo volto su di voi e vi conceda pace. Che il Pastore supremo quando apparirà possa donarci la corona della gloria che non appassisce».

Annuncio seguito da un commosso messaggio di Monsignor Beniamino Depalma alla amata Chiesa di Nola: «Non ho consegne né eredità - ha detto monsignor Depalma - avverto solo l’urgenza interiore di comunicare pubblicamente la bellezza di questi 17 anni di cammino insieme: nella Sua infinita bontà, il Signore ha donato a me, servo inutile, incontri capaci di convertirmi, volti capaci di rendermi più umano, sfide che hanno messo alla prova la mia capacità di affidarmi docilmente e umilmente alla Sua volontà. Come Martino di Tours, che ricordiamo oggi nella liturgia, ho desiderato solo una cosa: dividere il mio mantello con ciascuno di voi, mostrare a tutti il volto di una Chiesa accogliente, misericordiosa e solidale, una Chiesa che non si trincera dietro le norme, che non teme il mondo, ma lo ama. È ciò che abbiamo provato a sognare e disegnare insieme nel Sinodo diocesano, profondo impegno collettivo nel quale sono confluiti le urgenze di stile e di contenuto di questa Chiesa locale».

 

Depalma ha rivolto un pensiero ai presbiteri, ai religiosi e alle religiose, ai consacrati, ai diaconi, agli amministratori locali, ai laici e in particolare ai giovani ai quali ha chiesto di «continuare a credere in se stessi e di affrontare con realismo, determinazione e speranza gli ostacoli che si frappongono ai loro diritti e alle loro aspirazioni. Sarete voi - ha sottolineato - a dire l’ultima parola sul senso della vostra vita! Il Signore vi assista e vi protegga».

Con immensa dolcezza monsignor Depalma ha poi ricordato il calore umano con il quale la Chiesa di Nola ha accompagnato il suo ministero e ha chiesto a tutti di far sperimentare lo stesso straordinario affetto al nuovo Pastore al quale ha rivolto accorate parole di benvenuto: «La forza dello Spirito, - ha attraverso la chiamata di papa Francesco e la tua disponibilità ti portano in questa bella e straordinaria chiesa di Nola: benedetto colui che viene nel nome del Signore! Riprendendo un’immagine cara all’epistolario di san Paolo, come nella corsa ti passo il testimone. Ti presento una comunità bella, ricca, piena di tante energie. Una famiglia in cui le diverse vocazioni -sacerdotale, laicale, religiosa - si aiutano reciprocamente per sostenersi nei cammini di fede e di testimonianza. Ce l’abbiamo messa tutta in questi anni, senza risparmiarci, sempre operosamente in cammino. Mentre imparerai a distinguere i volti, a conoscerne i nomi, a collocarne le vite sarai anche tu rapito, come lo sono stato io, dalla loro capacità di amare».