Nel trentennale della scomparsa di Annibale Ruccello, sarà lo spettacolo del drammaturgo stabiese, Anna Cappelli, con la interpretazione e la regia di Annamaria Troisi, a inaugurare, sabato 5 novembre alle 20:30, la rassegna teatrale "Visioni" l’affermazione di una tremenda e del resto ineluttabile necessità, promossa ed organizzata dall'associazione culturale nolana "La Festa dei Folli". Una rassegna teatrale che giunge alla sua sedicesima edizione e che quest'anno sarà interamente dedicata alle donne. Un nuovo ed ambizioso progetto che si articolerà attraverso cinque spettacoli con differenti tematiche che daranno allo spettatore la possibilità di pensare, riflettere, emozionare, sensibilizzare, occuparsi e pre-occuparsi di una emergenza sociale: la violenza sulle donne. Si inizia sabato 5 novembre con la messinscena di Anna Cappelli, una donna che prova, attraverso rinunce e compromessi, a essere felice. Dopo aver lasciato la famiglia per lavorare in una città, che invece conserva tutte le dinamiche di un piccolo paese fatto di superstizioni e pregiudizi, si lega sempre più al Ragionier Tonino del quale si innamora follemente. La fragilità emotiva, l’incapacità di gestire il confronto con gli altri, i cambiamenti e una realtà che si dimostra essere totalmente diversa dalle aspettative, spingono Anna a compiere il suo necessario quanto disperato atto d’amore.
Sabato 17 dicembre è la volta di Nevrotika, scritto e diretto da Fabiana Fazio con Fabiana Fazio, Valeria Frallicciardi e Giulia Musciacco. Liberamente ispirato agli scritti dello psicologo e filosofo P. Watzlawick (Istruzioni per rendersi infelici) e a quelli dello psichiatra, psicologo e antropologo cileno, C. Naranjo (Caratttere e Nevrosi), lo spettacolo è frutto di una riflessione su quelle che sono le conseguenze che una società “sempre più malata” come la nostra può avere sui singoli individui.
Ad aprire il nuovo anno, sabato 21 gennaio sarà La femme acéphale da Jacques Prévert con la drammaturgia e regia di Libero de Martino e l’interpretazione di Cinzia Annunziata. Prendendo spunto dalla poesia di Prévert, si racconta la storia di una donna, giostraia o forse burattinaia sicuramente “disturbata” che con il suo armamentario di pentole, catini, mestoli e mastelli, gira tra le feste di piazza, le fiere, i mercati e i caravanserragli cercando disperatamente di appropriarsi di quegli spazi fisici e mentali posti ai margini della vita “normale”.
Sabato 11 febbraio Laura Nardi in Il mestiere più antico del mondo di Gabriella Pacini con la regia di Armandio Pinheiro. Da un racconto a uno spettacolo teatrale a un progetto itinerante: affrontare l’argomento del parto. E da quanti punti di vista. La storia del parto è storia di donne, di madri, di levatrici, di abusi di potere, di paura, di sconoscenza. Ancora oggi ci dice l’autrice Gabriella Pacini, ostetrica.
Un altro testo di Annibale Ruccello, Mamma. Piccole tragedie minimali, chiude la rassegna sabato 11 marzo. Con l’adattamento di Angela Garofalo e Monica Palomby, l’interpretazione di Roberta Frascati, Angela Garofalo, Monica Palomby e Caterina Di Matteo e la regia collettiva di Matremo Teatro.