Comune e privati per la rinascita di piazza Garibaldi a Napoli

l'intento del progetto La bella piazza, percorso di sperimentazione di co-gestione pubblico-privato

comune e privati per la rinascita di piazza garibaldi a napoli
Napoli.  

 Migliorare la qualità della vita garantendo rigenerazione degli spazi, inclusione sociale, sicurezza, proposte culturali avendo un'attenzione particolare alla socialità e allo sviluppo economico. E' questo l'intento del progetto 'La bella piazza', percorso di sperimentazione di co-gestione pubblico-privato per far vivere gli spazi pubblici urbani di piazza Garibaldi, fortemente voluto dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e sostenuto dalla Fondazione Con il Sud insieme a una rete di altri enti e fondazioni.

Oggi la firma della convenzione tra l'amministrazione comunale e il partenariato con cui si dà ufficialmente il via a un insieme di attività che mirano a trasformare piazza Garibaldi in un luogo più curato, accogliente e inclusivo, promuovendo l'attivazione di un processo integrato di rigenerazione urbana, sociale, culturale ed economica che vede collaborare soggetti pubblici e privati e prevede il coinvolgimento dei cittadini e degli attori civici ed economici che vivono la zona. Il progetto, nato da un'idea dell'associazione Est(ra)Moenia, ha costruito un'ampia e originale alleanza fatta da cooperative sociali e associazioni e da altri attori economici e imprenditoriali che investono nell'area di piazza Garibaldi.

"Qui non si affida una piazza alle associazioni - ha detto Stefano Consiglio, presidente Fondazione con il Sud - qui le associazioni insieme agli enti locali, all'imprenditoria e ai cittadini provano a rendere uno spazio oggi abbandonato, pulito, presidiato in cui si c'è cura e diventa luoghi in cui i chioschi diventano presidi: ci saranno negozietti, una portineria sociale per dare risposte alle famiglie che vivono qui. La sola gestione pubblica così come la sola gestione privata non funziona, bisogna lavorare insieme". Già oggi aprono i primi due chioschi, degli otto presenti in piazza, utilizzati dalla polizia municipale e per l'apertura di una "Portineria di quartiere" come primo segnale concreto delle attività sociali e di rigenerazione che verranno attivate. Il progetto è co-finanziato, tra gli altri, dalla Fondazione Azimut.

"Noi finanziamo una parte del progetto - ha evidenziato il presidente di Fondazione Azimut, Marco Lori - e cerchiamo di fare del nostro meglio per dare un aiuto alla realizzazione di questa bellissima iniziativa". Coordinatore del progetto è la cooperativa Dedalus. "Questa piazza ha delle grandissime potenzialità - ha sottolineato Andrea Morniroli, di Dedalus - e può essere riempita di interventi che riguardano l'arte, la musica, la socialità. L'idea è rigenerare uno spazio in cui non ci sia qualcuno che allontana qualcuno altro". Soddisfazione è stata espressa dalla presidente della IV Municipalità, Maria Caniglia: "Noi non ci siamo mai rassegnati alla desolante realtà, avevamo una speranza e il tempo e il lavoro ci hanno dato ragione. E' una sfida difficile e siamo consapevoli che da oggi il futuro di piazza Garibaldi dipenderà dall'impegno di tutti noi".