Ha per titolo “La folle corsa della felicità” il nuovo romanzo dello scrittore Luciano Romano edito da “Rogiosi”. La pubblicazione è stata presentata presso la caffetteria-libreria “Raffaello” in via Michele Kerbaker 35 alle ore 18. Dialogano con l’autore Simona Fontana ed Edvige Franco D’Alessio.
Una telefonata sveglia Luca nelle prime ore del mattino. È Agnese, la governante del suo anziano genitore, Fabrizio Paternò, che lo avverte che suo padre è stato colto da un improvviso e grave malore. Il momento è concitato ma sono sufficienti poche battute per descrivere la vita di Luca: nonostante il lavoro da ingegnere, una bella casa a Roma, un’affascinante moglie avvocato ed un figlio tenerissimo, la felicità sembra smarrita da molto tempo; il rapporto coniugale è compromesso da continui litigi, risposte astiose e sospetti reciproci.
Il ritorno a Catania, sua città natale, lo costringe a fare i conti con il passato: il confronto con la severità e l’intransigenza del padre, stimato professore universitario di neurochirurgia in pensione, ma anche l’incontro con Marianna, amica speciale della prima giovinezza.
Una serie di eventi cambia repentinamente lo stato delle cose: Fabrizio muore, Luca e Marianna cedono alla passione, complice forse un sentimento che cova sotto la cenere dall’adolescenza e soprattutto, dopo aver rivisto i trofei sportivi di gioventù, vinti durante delle gare di ciclismo, Luca viene colto, inspiegabilmente, da crisi di ansia e depressione, in un crescendo di disturbi neurologici che neanche l’ascendente positivo dell’amata sorella Lorenza riesce a placare. Con il ritorno alla quotidianità e l’inasprirsi dei contrasti con la moglie Valeria, Luca sprofonda nell’abisso della follia. Inizia un periodo di oscurità e sofferenza conseguente al ricovero in una clinica psichiatrica dove, alla terapia psicologica, viene affiancata la somministrazione di potenti psicofarmaci.
Nella nuova condizione Luca viene lacerato dal dolore per l’allontanamento dagli affetti ma, un in un estremo slancio di vitalità, trova la forza per impegnarsi nella terapia, con il fermo proposito di guarire presto e tornare alla vita normale. In clinica il confronto con il disagio psicologico e la malattia psichiatrica è giornaliero, ciò nonostante Luca trova tre amici inaspettati: Gaetano, Luigi e Angelica. In loro compagnia la permanenza diventa meno pesante ed assieme si rendono protagonisti di un’avventurosa fuga, allo scopo di trascorrere una notte brava a Roma. Dopo soli tre mesi, a seguito di notevoli miglioramenti che vengono classificati come una fragile ma sostanziale guarigione, giunge il momento della dimissione dalla clinica: l’incubo è finito.
La sera stessa del suo ritorno a casa, nell’esaminare il contenuto di alcuni scatoloni contenenti gli effetti personali del padre, Luca trova delle chiavi di un appartamento di Parigi a lui completamente sconosciuto. L’istinto gli suggerisce di partire immediatamente per scoprire di persona cosa si nasconda dietro questo misterioso ritrovamento. In quell’appartamento trova Juliette: una dolce ed anziana donna francese con la quale il padre ha intrattenuto una relazione parallela per trent’anni. In un ambientazione vintage e carica di nostalgia, è proprio il racconto di Juliette a svelare che esiste una misteriosa causa per l’improvvisa malattia neurologica di Luca: lo shock provocato dal brusco riaffiorare del ricordo, precedentemente rimosso, del fratello gemello Ludovico, perso tragicamente durante l’adolescenza.
Tutto sembra risolto ma, tornato a Roma, Luca riesce a salvare Valeria da un attentato terroristico in cui si è trovata casualmente coinvolta. Superata anche questa prova e ristabilita finalmente anche la pace interiore la felicità, dopo una folle corsa, può riprendere il suo lento percorso.