Quando la gente di Napoli insegnò come si sta al mondo da uomini liberi

Le quattro giornate, il ruolo fondamentale delle donne che furono la miccia della rivolta

quando la gente di napoli insegno come si sta al mondo da uomini liberi
Napoli.  

Quel giorno Napoli insegnò al mondo che gli eserciti, anche quelli più spietati, soprattutto quelli più vigliacchi con la popolazione, non vincono se c'è un intero popolo contro. Quel giorno la insensatezza dei fastisti repubblichini e la rabbia dei nazisti "traditi" dall'Armistizio partorirono la migliore delle città possibili, anche tra le macerie, la miseria più nera e la paura che ti ghiaccia il sangue.

Oggi, 80 anni fa. Come sempre, ancora una volta, furono le donne a innescare la miccia della rivolta. Come Lenuccia Cerasuolo, forse la prima amica geniale napoletana, che s'infilò in uno dei posti di guardia partigiani che impedivano i movimenti e i rastrellamenti dei tedeschi. Come le mamme, le mogli e le nonne che liberarono quattro camion tedeschi pieni dei loro uomini,accerchiando decine di nazisti con i fucili spianati e sfidandoli senza paura aiutandone la fuga.

Nel corso della storia, poche città hanno dimostrato la forza e il coraggio del popolo napoletano come durante le "Quattro Giornate di Napoli". Questo episodio straordinario, avvenuto tra il 27 e il 30 settembre 1943, rappresenta un capitolo indelebile nella storia della città e del paese. Le Quattro Giornate non solo simboleggiano la lotta per la liberazione, ma anche il desiderio di riconquistare la dignità e l'orgoglio.

  • Giorno 1: la Scintilla dell'Insurrezione. Nel tumulto dell'occupazione nazista durante la Seconda Guerra Mondiale, Napoli era una città oppressa. Ma il 27 settembre 1943, una scintilla di ribellione si diffuse rapidamente tra la popolazione napoletana. Le prime scaramucce con i tedeschi segnarono l'inizio delle Quattro Giornate.
  • Giorno 2: la Resistenza si espande. Il secondo giorno vide la resistenza diffondersi come un fuoco incontrollabile. I cittadini si unirono in una lotta coraggiosa contro l'occupazione tedesca, costruendo barricate e cercando di fermare l'avanzata delle forze nemiche.
  • Giorno 3: la Battaglia di Fuorigrotta. Uno degli episodi più emblematici delle Quattro Giornate fu la battaglia di Fuorigrotta. Gli abitanti del quartiere si unirono per respingere le forze tedesche, dimostrando una determinazione straordinaria.
  • Giorno 4: La vittoria e il prezzo pagato. Il quarto giorno portò la vittoria per il popolo di Napoli. Le truppe tedesche furono costrette a ritirarsi dalla città, e l'occupazione ebbe fine. Tuttavia, il prezzo pagato fu alto, con numerosi morti e feriti tra i civili e i partigiani.

Gli eroi per caso.

Queste quattro giornate di lotta sono anche le storie di uomini e di donne diventati eroi per caso. Ecco alcune delle figure più rappresentative e dei veri eroi di quei giorni:

Aldo Marini: Conosciuto come "Capitano MauMau", fu uno dei principali leader della resistenza durante le Quattro Giornate. Coordinò le azioni dei partigiani e fu un simbolo di coraggio e determinazione.

Carlo Tresca: Giornalista e attivista politico di origine italiana, Tresca fu una voce importante nella lotta contro l'occupazione tedesca. La sua influenza e il suo impegno hanno ispirato molti napoletani a unirsi alla resistenza.

Lauro De Bosis: Intellettuale e poeta, De Bosis fu un fervente antifascista e partecipò attivamente alle azioni di resistenza a Napoli durante le Quattro Giornate. Il suo contributo alla causa fu significativo.

I Partigiani Anonimi: Molti napoletani comuni, senza nomi noti, si unirono alla lotta durante quei giorni. Con il loro coraggio e la loro determinazione, svolsero un ruolo cruciale nella resistenza e nella liberazione della città.

Gli Abitanti di Fuorigrotta: La battaglia di Fuorigrotta fu un punto culminante delle Quattro Giornate, e gli abitanti di questo quartiere mostrarono un coraggio straordinario nel respingere le forze tedesche.

A loro e a tutti quelli di cui la storia ha dimenticato di prendere nota dobbiamo la libertà di oggi.