Sollecitare il Parlamento italiano a ratificare la Convenzione di Faro sull’eredità culturale prima della scadenza della legislatura e mettere insieme una serie di attività per valorizzare il patrimonio italiano iscritto nella lista rappresentativa dei beni culturali immateriali dell’umanità Unesco. E’ con questo obiettivo che Nola si prepara a celebrare gli Stati Generali del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco del quale fa parte anche la festa dei Gigli che, nel 2013, ha ottenuto il sigillo insieme con la rete delle grandi macchine a spalla italiane.
L’appuntamento con la due giorni dedicata all’approfondimento ed alla proposta è per il 15 ed il 16 dicembre. "Patrimonio delle comunità, patrimonio dell’umanità. Dalla convenzione Unesco del 2003 alla convenzione di Faro”: questo il tema dell’evento che prevede due tavoli tematici. Il primo, in programma per venerdì 15 dicembre, si terrà alle 16 nella chiesa dei Santi Apostoli di via San Felice. itolo della sessione sarà “Il patrimonio culturale immateriale nell’agenda di governo”. Ad inaugurare i lavori sarà il sindaco di Nola Geremia Biancardi. Interverranno: Elena Coccia, consigliera delegata alla rete dei siti Unesco della Città Metropolitana di Napoli, Alfonso Pecoraro Scanio, promotore della candidatura “Arte del pizzaiolo napoletano”, i deputati Massimiliano Manfredi, Giulia Narduolo, Paolo Russo. Le conclusioni saranno affidate ad Antimo Cesaro, Sottosegretario ai beni culturali e presidente del tavolo ministeriale della rete delle grandi macchine a spalla italiane. A coordinare sarà Franco Buononato, giornalista del Mattino.
Alle 10 di sabato 16 dicembre nel salone del museo storico archeologico di via Senatore Cocozza prenderà il via, invece, la sessione dal tema “Salvaguardare la grande bellezza. Sinergie di rete”. Dopo i saluti agli ospiti di Nola da parte dell’assessore alla Cultura Cinzia Trinchese, interverranno: Patrizia Nardi, focal point Unesco per la rete, il vicario generale della diocesi di Nola don Lino D’Onofrio, il presidente della commissione nazionale Unesco Franco Bernabè, il direttore dell’istituto centrale per la Demoetnoantropologia Leandro Ventura, il consigliere di presidenza del movimento Europeo Italia Alberto D’Alessandro, il presidente di Federculture Claudio Bocci. A coordinare sarà Maurizio Di Stefano, presidente emerito Icomos. Sono previsti gli interventi dei sindaci e delle rappresentanze delle città italiane con elementi di patrimonio culturale immateriale riconosciuto.
«Dopo il provvedimento che lo scorso anno ha modificato la legge numero 77 del 2006 equiparando così i beni culturali immateriali a quelli materiali tutelati dall’Unesco, puntiamo ad imboccare la strada di un percorso condiviso per la valorizzazione del patrimonio dell’umanità di cui i nostri Gigli fanno parte – spiega il sindaco Geremia Biancardi - L’Italia e soprattutto la Campania sono custodi un’eredità culturale che affonda le radici nella storia dei popoli ed ora può rappresentarne il futuro».
«Orgogliosi di poter ospitare un evento di grande rilievo – evidenzia l’assessore alla cultura Cinzia Trinchese - che costituirà il viatico per rilanciare non solo la festa dei Gigli ma tutto ciò che di prezioso la nostra città racchiude».