Istituzioni, storici e giornalisti insieme per ripercorrere i tratti di una figura centrale per la vita e la dell'Italia e del Mezzogiorno: Carlo Di Borbone. In Villa Bruno, a San Giorgio a Cremano, venerdì 27 ottobre 2017 alle ore18, si svolgerà un incontro-dibattito sul sovrano che ha segnato la storia del Meridione, nell'ambito delle celebrazioni del tricentenario della sua nascita.
Ad un anno di distanza dalle commemorazioni realizzate in Campania, il "Laboratorio ricerche e studi vesuviani - Quaderni Vesuviani" e la Città di San Giorgio a Cremano intendono focalizzare nuovamente l'attenzione sulle opere realizzate da Carlo di Borbone che hanno avuto una forte influenza anche in provincia di Napoli. All'evento saranno presenti, oltre al sindaco Giorgio Zinno, lo storico Guido D'Agostino e storico dell'arte Nicola Spinosa; il giornalista ed economista, Marco Esposito e la giornalista e saggista Nadia Verdile. Modera Aldo Vella, architetto e direttore dei Quaderni Vesuviani. Il convegno, che si pone anche come un dibattito sul tema della "Ricognizione toponomastica della storia dei luoghi", sarà introdotto dagli assessori alla Toponomastica, Pietro De Martino e alla Cultura, Angela Viola.
Obiettivo di questo appuntamento storico nel palazzo della cultura sangiorgese, è la divulgazione dell'attività compiuta da Carlo III in un periodo particolarmente importante della storia di Napoli, attraverso un incontro con la cittadinanza e con gli appassionati della storia e del sovrano che fu a capo di due regni europei: quello di Napoli e quello di Spagna ed ebbe anche una grande influenza sulle colonie americane.
«Si tratta di un evento di straordinaria importanza per il nostro territorio - spiega il sindaco Giorgio Zinno - che vedrà la presenza di storici e giornalisti capaci di affrontare tutti gli aspetti dell'opera di Carlo di Borbone, politico, economico e artistico. Il convegno è inoltre un momento con il quale possiamo confrontarci e collaborare tutti insieme anche sulla nostra città, confermando un percorso di cooperazione basato sulla conoscenza e sulla cultura, come è nella vocazione propria di San Giorgio a Cremano».
«Napoli divenne una grandissima capitale europea sotto Carlo di Borbone - aggiunge Pietro De Martino - sicuramente e di gran lunga la più importante città in Italia, ambitissima meta del Gran Tour capace di stregare anche Goethe e Stendhal. Rendere partecipe la cittadinanza dell'impegno di questo sovrano per i nostri territori significa gettare le basi per aprire anche un percorso condiviso che potrebbe portare col tempo ad una nuova toponomastica della città a lui intitolata».
D'accordo anche Angela Viola: «Carlo di Borbone fu sicuramente un sovrano illuminato. Dal punto di vista artistico a lui si devono grandi opere come la Reggia di Caserta, l'Acquedotto Vesuviano e tante altre ma anche dal punto di vista culturale bisogna ricordare che con l'istruzione rese grande questo popolo lasciando un segno in tutta Europa».