L’universalità di un canto e di un messaggio di liberazione nella tradizione popolare. Il ricordo di Concetta Barra, la creatività artistica napoletana in un momento di confronto all’università di Napoli. Commosso il figlio Peppe Barra che ha portato nel mondo la celebre Cantata dei Pastori. Concetta Barra una figura intramontabile della cultura napoletana colta, come rimarca il rettore Manfredi nell’Aula Pessione dell’Università “Federico II” di Napoli per l’ incontro-omaggio dal titolo “Per Concetta Barra. Passione e ironia di una grande artista”.
Il maestro Peppe Barra, non a caso membro del Comitato Scientifico del Master di II livello in Drammaturgia e Cinematografia, ha condiviso per molti anni insieme a Concetta la scena nazionale e internazionale, distinguendosi per la peculiare identità mediterranea, ben radicata saldamente nella storia e nelle antiche tradizioni popolari del nostro territorio. E così parla della madre: “Concetta – racconta Peppe Barra, membro del Comitato Scientifico del Master di II livello in Drammaturgia e Cinematografia – è stata una donna eccezionale sia come artista sia prima di tutto come madre, a tal punto che decise di abbandonare la vita artistica per dedicarsi totalmente ai figli. Ma, una volta entrato a far parte della Nuova Compagnia di Canto Popolare, la convinsi a ritornare alla ribalta. Ebbe così inizio il nostro sodalizio, che ci ha visto, sia in Italia sia all’estero, recitare e cantare insieme fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1993. Nonostante il dolore per la sua assenza, ho deciso di continuare, sapendo che mia madre avrebbe desiderato questo.