Una nuova tassa sui turisti che visiteranno Pompei. Sarà di 80 euro il ticket che dovranno pagare, a partire dal prossimo primo marzo, i bus turistici che giungeranno nella città degli Scavi e della Madonna del Rosario. Alla tassa saranno obbligati i mezzi che superano i 7 metri di lunghezza.
Da questa data, per 60 giorni, la tassa d'ingresso sarà applicata in via sperimentale. Ciò sta a significare che nessuna contravvenzione graverà sugli operatori turistici ignari o non preparati al nuovo balzello. In questo modo, il Municipio tutelerebbe i tour operator che hanno già venduto i pacchetti per visitare gli scavi archeologici e il santuario mariano nei mesi di marzo ed aprile. Dal prossimo primo maggio, invece, nessuno potrà più sottrarsi ad un ticket che già solleva le proteste dei commercianti e ristoratori pompeiani.
Gli esercenti – e lo potrete ascoltare direttamente dalla loro voce nel video correlato all'articolo – lamentano soprattutto la mancata concertazione. Avrebbero preferito che il Comune ascoltasse le associazioni di categoria prima di determinare l'entrata in vigore della nuova tassa. In questo senso, molti negozianti parlano di carenza di democrazia. La preoccupazione principale di tutti è che i visitatori potrebbero scappare. Nel senso di preferire altre mete con caratteristiche analoghe – ad esempio, la vicina Ercolano – che, non prevedendo tasse di soggiorno, sarebbero meno “care”. Ma c'è anche chi non disdegna la sperimentazione. Per la serie, che ben venga il balzello purché gli introiti siano utilizzati per la manutenzione del patrimonio storico, archeologico e religioso, magari creando nuova occupazione.
Dunque, una misura che fa discutere e che divide i pompeiani tra favorevoli e contrari. Ecco tutte le interviste.
Rocco Fatibene