Gli otto re di Napoli tornano a Piazza del Plebiscito

Completato dopo tre anni il restauro delle statue volute da Umberto I

Tante le storie e gli aneddoti legati alla posizione delle sculture. Napoli ritrova un pezzo pregevole della sua storia

Napoli.  

Via i teli, via le impalcature che le hanno nascoste per più di tre anni agli occhi del pubblico. Eccoli gli otto re di Napoli, le statue che ornano la facciata di palazzo reale in Piazza del Plebiscito, quella meravigliosa opera di architettura rimaneggiata dal Vanvitelli che chiude in modo alterno le arcate sotto le quali il re Umberto I volle inserire altrettante statue. Sono gli otto re di che hanno fatto la storia di Napoli Ognuna di esse rappresenta, attraverso il suo capostipite, una dinastia, cui è stata sottoposta la città.

Da Ruggiero il Normanno, opera di Emilio Franceschi, a Federico II di Svevia, scolpito da Emanuele Caggiano; poi Carlo I d'Angiò forgiato da Tommaso Solari. E Alfonso I d'Aragona detto "il Magnanimo" scolpito da Achille d'Orsi; Carlo V di Spagna è firmato da Vincenzo Gemito mentre Carlo Terzo di Borbone è opera di Raffaele Belliazzi, fino a Gioacchino Murat scolpito da Giovan Battista Amendola. Il più alto è il re d'italia Vittorio Emanuele II di Savoia opera di Francesco Ierace

realizzato dopo quel plebiscito che i napoletani furono chiamati a votare per l'italia una e indivisibile, quando si acconsentì all'annessione dell'ormai ex regno delle due sicilie al regno di sardegna con una pecentuale del 79 per cento.

Tante le storielle e gli aneddoti che accompagnano la posizione delle statue. Dopo il lungo lavoro di restyling un altro pezzo della storia della città torna a mostrarsi a turisti e cittadini nella speranza che rimangano a lungo intatte e pulite perchè tutti possano ammirarne la bellezza.