Restituita al pubblico la «Casa dei mosaici geometrici». C'è voluto circa un anno di lavoro per riportare al suo splendore l'intero apparato decorativo: tessere a mosaico in cocciopesto o in marmo, bianche e nere. La particolarità della domus sta nei mosaici, che hanno dato nome alla casa, e nella posizione centralissima con vista sul golfo.
La domus da oggi potrà essere ammirata da chiunque visterà il sito archeologico di Pompei. La struttura venne rimodernata dai proprietari all'indomani del disastroso terremoto che colpì Pompei e l'area vesuviana nel 62 dopo Cristo, venne ritrovata agli inizi del 1800 e se ne cominciò lo scavo nel 1826. Il recupero non è stato mai completo. Altri interventi vennero effettuati nel vicinissimo 2013. Tra le caratteristiche della domus c'è un ampio atrio con impluvium e un tablino da cui si accede al peristilio e al portico. Il degrado, nel corso degli anni, l'aveva pesantemente colpita. La casa, che secondo gli archeologi risale a un periodo compreso tra il III e il II secolo avanti Cristo, è anche una delle più grandi della città; si sviluppa difatti su una superficie di circa tremila metri quadri con sessanta ambienti.