Dovranno rispondere di depistaggio i quattro agenti della Polizia Municipale di Arzano, raggiunti questa mattina da un'ordinanza cautelare emessa dal Tribunale di Napoli Nord. Si tratta di una custodia in carcere e tre divieti di dimora. Secondo l'accusa della Procura, i quattro avrebbero fornito al pubblico ministero una versione non veritiera sviando le indagini per alleggerire la posizione di una loro collega, finita al centro di una precedente inchiesta.
La vigilessa era finita ai domiciliari con l'accusa di aver istigato alla corruzione un tecnico del Comune di Casoria al fine di ottenere l'autorizzazione alla realizzazione di un manufatto abusivo presso un fabbricato di sua proprietà. Nel corso delle indagini e, più in particolare, in fase di dibattimento, è emerso che tre suoi colleghi hanno cercato di "aiutarla" offrendo versioni non veritiere dei fatti e contrastanti a quella fornita dal tecnico comunale, praticamente depistando gli inquirenti. Secondo l'accusa, i vigili di Arzano si erano messi d'accordo preventivamente per favorire la collega in difficoltà.
Gli indagati, secondo il grave quadro indiziario emerso nei loro confronti dalle indagini, invece di collaborare con l'Autorità Giudiziaria, fornendo un'esatta e reale ricostruzione dela vicenda che vedeva coinvolta la vigilessa, preferivano sviare le indagini per allegerire la posizione processuale della collega, disattendendo il dovere di lealtà e di collaborazione derivante dal fatto di rivestire l'incarico di pubblico ufficiale.