Un dramma senza fine. E' morta a soli tre anni di cancro. Ora sono due le persone che andranno a processo per chiarire ogni aspetto di quella morte tragica e che a distanza di due anni lascia il dolore nel cuore dell'intera comunità di Giugliano. Omicidio colposo, sostituzione di persona, esercizio abusivo della professione medica e violazione dei sigilli dello studio già sequestrato perché teatro di una precedente morte infantile sospetta. Con queste accuse andranno a processo il pediatra e sua moglie, che si sarebbe spacciata a sua volta per medico. Il processo partirà il prossimo 25 novembre dinanzi al giudice Cioffi al tribunale di Napoli Nord, la morte della piccola Asya Bosco, la bimba di Giugliano curata per un’infiammazione ma che invece era affetta da un cancro che l’ha uccisa nel 2014.
La procura di Napoli Nord, diretta da Francesco Greco, ha quindi chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio. Il caso nel giugno scorso, portò all’arresto della coppia, poi finiti ai domiciliari e, solo di recente, scarcerati e sottoposti al divieto di dimora in provincia di Caserta.
Nell’udienza preliminare di ieri (discussa dinanzi al gup Daniele Grunieri) i difensori di Coronella hanno chiesto la revoca della misura. Il giudice si è riservato la decisione. "Hanno fatto troppo male a mia figlia e ora voglio giustizia per lei". Non si dà pace Maria Ciervo, madre della piccola Asya che dichiarò nei mesi scorsi queste parole. Il 4 ottobre 2014 la bambina moriva a 3 anni per un neuroblastoma al quarto stadio che aveva prodotto già metastasi.