Un danno all’erario che ammonta a circa tre milioni di euro. Questo è quanto accertato dai militari della guardia di finanza di Napoli al Comune di Giugliano in Campania. Le indagini hanno riguardato la gestione della raccolta differenziata dei rifiuti nel periodo 2006-2013. I militari hanno ricostruito le attività del Comune attraverso l’adozione di vari piani integrati di raccolta dei rifiuti solidi urbani ed assimilati, piani che non hanno mai raggiunto risultati apprezzabili. Gli obiettivi obbligatori in termini percentuali di raccolta differenziata, rispetto ai rifiuti prodotti, prevedevano infatti il raggiungimento di almeno il 35% per il 2006, il 45% entro il 2008 ed il 65% entro il 2012. La normativa stabiliva, per i Comuni che non raggiungevano gli obiettivi fissati, una maggiorazione sullo smaltimento per ogni chilogrammo di rifiuto indifferenziato prodotto, maggiorazione che è stata applicata dal 2006 al 2008.
Sulla scorta della documentazione acquisita nel corso dell’attività, i finanzieri hanno accertato che il Comune di Giugliano, nel periodo 2006-2013, ha raggiunto una percentuale di raccolta differenziata del tutto irrisoria, prossima allo zero. Ciò ha comportato un duplice danno erariale per il Comune (danno che, naturalmente, si è poi riversato sui contribuenti). Sulla base degli elementi investigativi forniti, la Procura contabile ha contestato, a titolo di dolo o colpa grave, a sei Dirigenti e due Funzionari del Settore Ambiente del Comune di Giugliano in Campania, la responsabilità di un danno erariale quantificato complessivamente in oltre 3 milioni di Euro.
Nei giorni scorsi i militari del Gruppo di Giugliano in Campania hanno proceduto a notificare ai responsabili, un “invito a dedurre” emesso nei loro confronti dal Vice Procuratore Regionale.