di Simonetta Ieppariello
Il video che la riprende in una scena intima con quel ragazzo che sembra di qualche anno più grande di lei, è intanto già virale su Whatsapp. Si cerca chi lo ha fatto circolare senza il suo consenso permettendo ancora una volta che la rete divori persone. Non è neanche ben accertato se lei fosse consapevole di essere ripresa. Si tratta di una studentessa di Pozzuoli diventata protagonista inconsapevole del web. La storia di Tiziana, la sua tragica fine dopo essere stata fagocitata per mesi sembra non aver insegnato nulla.
Intanto, dalla polizia postale di Milano una sorta di dossier è arrivato alla Questura di Napoli e quindi al commissariato di Pozzuoli. Alcuni agenti specializzati sono al lavoro. Il volto della ragazza è ben riconoscibile e nel filmato di pochi secondi si vede anche quello del ragazzo. Saranno presto rintracciati, anche se l’indagine appena avviata procederà con l’inevitabile garbo richiesto dalla vicenda. Che sia una diciannovenne non è certo. Forse al momento delle riprese era ancora minorenne la ragazza puteolana vittima dei bulli sul web. Le offese sono piovute senza pietà sul web. Il giovane denunciato dalla blogger Selvaggia Lucarelli. Davide C., 21 anni, napoletano, è al centro della bufera delle polemiche per un commento offensivo sul suo profilo Facebook. Il ragazzo si difende. «In poche ore sono diventato famoso in tutta Italia - ha detto Davide al sito Cronaca Flegrea - Ho solo scritto che mi era capitato di vedere quel video e mi ero accorto che era la stessa persona con la quale avevo litigato su Fb. Non ho fatto il suo nome, né la conosco. E adesso, sono io la vittima del cyberbullismo. Mi rivolgerò a uno psicologo e a un avvocato».
Oggi, anche i Servizi sociali del comune di Pozzuoli saranno allertati dal sindaco Figliolia. La vicenda potrebbe già nascondere risvolti drammatici: una sedicenne di Pozzuoli ha infatti raccontato che la ragazza protagonista del video sarebbe preda di atti di autolesionismo e non vorrebbe più andare a scuola. Una vicenda tutta da accertare. In Consiglio Regionale intanto si discute su cosa fare, su come pianificare azioni e iniziative a difesa delle vittime della rete.