«Sono del clan Moccia, paga». Si finge boss per avere il pizzo

Si spacciava per Luca Moccia e diceva di essere un boss del clan per storcere denaro

Si fingeva boss per chiedere il pizzo e per incutere più timore nelle vittime che sceglieva diceva di chiamarsi Luca Moccia

Afragola.  

Lo aveva già fatto in passato. In ogni zona dove decideva di mettere a segno le sue estorsioni si spacciava per un componente di spicco, magari un boss, di quel clan o sodalizio criminoso attivo sul posto. Si fingeva boss per chiedere il pizzo e per incutere più timore nelle vittime che sceglieva diceva di chiamarsi Luca Moccia della potente famiglia malavitosa di Afragola. E invece si chiama Luigi Maisto, 42 anni, di Melito non appartenente ad alcun clan e che si guadagnava la giornata spacciandosi per un camorrista. Lo aveva già fatto - come riporta Cronache della Campania - nei mesi scorsi presentandosi in un comune della provincia di Caserta come esponente di spicco del clan Mallardo di Giugliano e in quella occasione era stato scoperto e arrestato.

Prima ancora aveva anche tentato un’estorsione ad un avvocato di Crispano, davanti al quale si era presentato come Luca Moccia, parente stretto di “quelli di Afragola”. Il legale aveva deciso di denunciare tutto. I militari per qualche mese hanno scavato negli elenchi di afffiliati, componenti e stati di famiglia delle famiglie del clan. Nulla di fatto. Di quel Luca Moccia non c'era nessuna traccia. Ora è stato identificato e ieri, i carabinieri della caserma di Crispano, gli hanno notificato in carcere una seconda ordinanza di custodia cautelare.