Una birra tra amiche. La sosta in un pub. E poi l’inferno. L’inferno dell’abuso sessuale in una estate di violenze sessuali che sembra non avere fine. Mai. Succede ancora una volta in Campania. Stavolta a Ischia. Ennesima storia di violenza che trascina nel baratro buio dell'orrore dei minori. Ragazzini che diventano carnefici, aguzzini e lacrime di ragazze violate sembrano scandire questi mesi di inferno mediatico, che svela il volto oscuro di una adolescenza malata, torbida che obbliga tutti a riflette su come e perchè tutto questo possa accadere. Una estate in cui le pagine dei quotidiani si riempoino delle botte, delle minacce, di rapporti sessuali violenti, di violenze e abusi. Consumati in gruppo, oppure no. Violenze sessuali che cambiano per sempre il destino di quelle ragazzine.
Forio d’Ischia, 17 luglio scorso. È domenica. Ed è sera. Maria e Miriam (i nomi sono di fantasia) si incontrano in un locale del posto per fare due chiacchiere. Consumano due birre e una bottiglia di vino rosso. Hanno quindici anni a testa. A pochi passi da loro ci sono due giovani, 14 anni il più piccolo e 18 anni l’altro: vogliono attaccare bottone e ci riescono, anche perché le due amiche sono ubriache. Ma danno subito fastidio, uno allunga pure le mani e le due ragazzine si allontanano prima che possono. Fuori dal locale però accade l’imprevedibile. E’ accaduto due settimane fa a Forio d’Ischia ma solo ieri gli aggressori sono stati arrestati. Si tratta di due napoletani della zona Mercato: Ferdinando R di 19 anni ed R.E. di soli 15 anni. Sono accusati di violenza sessuale su minori e lesioni personali.
La sera, l'inferno, il pub. Le due, bevono qualche bicchiere di birra di troppo e vengono prese di mira dai due napoletani, che cominciano a metterle le mani addosso. Le due ragazze si allontanano ma vengono seguite e come poi hanno raccontato ai carabinieri si ritrovano a seguire i due sul porto. Si formano le coppie. La prima sarebbe stata picchiata e costretta ad avere il suo primo rapporto sessuale con la forza. Si sarebbe opposta fino a riuscire a scappare. Sarebbe tornata a casa insanguinata e avrebbe raccontato tutto alla mamma che ha chiamato subito i carabinieri. Per la seconda invece la situazione secondo le indagini, sarebbe diventata ancora più drammatica perché sarebbe stata costretta ad avere rapporti sessuali a due visto che nel frattempo sarebbe arrivato anche il secondo ragazzo che aveva avuto il rapporto con l’amica scappata. La minacciano di gettarla in mare. Un inferno. Pure lei torna a casa e con i genitori vanno dai carabinieri. Partono le indagini si raccolgono le tracce ematiche e del liquido seminale sugli indumenti delle due ragazzine, si confrontano le immagini delle telecamere del locale. Le due ragazze riconoscono i due violentatori. Il Dna li avrebbe inchiodati e ieri c'è stato l’arresto. Sono accusati di violenza sessuale su minori e lesioni.
Siep