Fortuna, abusata e uccisa. Il papà vende cocco sulle spiagge

Pietro Loffredo: voglio tutta la verità

Caivano.  

Dall'inizio del mese vende cocco, ciambelle, acqua e bevande sulla spiaggia di Punta Penna, con un ombrellone come appoggio, in piena riserva naturale di Punta Aderci. Era in carcere quando ha saputo che sua figlia era stata violentata e forse spinta dall’ottavo piano del Parco Verde. Cammina ogni giorno spiaggia dopo spiaggia e passo dopo passo si interroga sul da farsi. Si chiede come e perchè sua figlia Fortuna quella bimba bellissima di soli sei anni sia stata uccisa. Si chiede quando arriverà il tempo definitivo, quello della verità, in cui ci saranno le prove su quanto accaduto e non solo le accuse di un’altra bimba a dare nome e volto agli assassini di sua figli. «I giudici alla fine di questa vicenda devono dare tutte le motivazioni dell'arresto di Caputo e della Fabozzi per la morte di mia figlia, voglio conoscere le prove, perché non ci si può affidare a quello che dice una bambina di 11 anni». Queste le sue parole a ilmattino.it. Sono le parole di Pietro Loffredo, 40 anni, sulla morte della figlia Fortuna di 6 anni caduta, o spinta, dall'ottavo piano del condominio nel quale abitava con la mamma a Caivano (Napoli).

Pietro Loffredo ora si trova a Vasto dopo 10 anni di carcere in vari istituti, tra i quali, l'ultimo, quello di Lanciano, per contrabbando di sigarette e vendita di cd illegali. 

Per Raimondo Caputo e la convivente Marianna Fabozzi, coppia che vive nello stesso palazzo, sono scattate le misure cautelari. Le accuse sono pesantissime. Il primo, è stato arrestato con l'accusa di omicidio, era già in carcere per presunte violenze sulla figlia della compagna nonché amica di Fortuna; la Fabozzi è ai domiciliari, ritenuta complice negli abusi di Caputo.

Loffredo, oggi venditore ambulante, ha appreso della morte della figlia in carcere, ma sul palazzo nel Parco Verde aveva un presentimento: «Il Parco Verde non mi piaceva, non volevo starci racconta dalle colonne de ilmattino.it». Un colpo che lo ha cambiato: «Perdere una figlia così è stata dura, da quel momento non sono più lo stesso. Ora, cerco di sfogarmi sul lavoro per dare il pane agli altri miei due figli». 

Redazione