Sconcerto e incredulità a San Paolo Belsito per l'arresto del consigliere comunale Gennaro Secondulfo. Il 31enne, insieme ad altre due persone, è stato colto in flagranza di reato dalla Squadra Mobile di Napoli e dagli agenti del Commissariato di Polizia di Nola, mentre perfezionava uno scambio di armi clandestine con un ricettatore di San Vitaliano. Nella sua auto, infatti, i poliziotti hanno rinvenuto due pistole a salve modificate per offendere con relativo munizionamento: ben 23 proiettili. Per “Genny” - così veniva chiamato in paese – si sono aperte le porte del carcere in attesa del riesame dinanzi al gip del Tribunale di Nola. Il consigliere comunale dovrà spiegare ai magistrati la presenza di quelle armi, il motivo per cui le aveva ricevute da Giuseppe Buono, il 34enne parrucchiere di San Vitaliano che aveva trasformato il suo negozio di hair style in una rivendita di armi clandestine.
Una brutta vicenda giudiziaria che, inevitabilmente, avrà anche dei risvolti politico-amministrativi. Gennaro Secondulfo era alla sua prima esperienza comunale. E' stato eletto in Consiglio Comunale nel giugno del 2015 in rappresentanza della lista “Insieme per il Bel Sito” che sosteneva la riconferma del sindaco Manolo Cafarelli. Per il 31enne una importante affermazione elettorale: ben 89 preferenze. Consensi attribuiti anche in virtù della sua appartenenza ad una famiglia altolocata e molto stimata nella comunità. Figlio di un medico, “Genny” era per tutti il classico “ragazzo perbene”. Un insospettabile. Nessuno poteva immaginare che, dietro quell'apparente faccia pulita, si celassero azioni ambigue e compagnie poco raccomandabili.
Il suo arresto ha colto di sorpresa il sindaco Manolo Cafarelli. «Sono incredulo. Provo tanta amarezza per quanto accaduto. Il mio primo pensiero va ai genitori. Sono stato da loro. Sono distrutti. Vivono un momento difficile e drammatico», ha affermato il primo cittadino. «Confido nel lavoro della magistratura nella quale ripongo massima fiducia – aggiunge Cafarelli – Spero che si faccia luce al più presto su questa brutta vicenda. Come amministratore di questo paese, mi auguro che Secondulfo possa dimostrare la sua estraneità ai fatti che gli sono contestati. Certo, chi ricopre una carica istituzionale non può assolutamente trovarsi in determinate situazioni. Se verranno accertate responsabilità, non esisterò un solo istante nel richiedere la sospensione del consigliere dalla carica ricoperta».
Faro