Attesa al pronto soccorso, sfonda la porta e picchia il medico

L'increscioso episodio a Boscotrecase. L'aggressore è un 35enne di Terzigno

Boscotrecase.  

Aveva accompagnato un familiare al pronto soccorso dell'ospedale "Sant'Anna e Madonna della Neve" di Boscotrecase. Niente di grave tant'è che l'emergenza è stata catalogata con il codice verde. Ad un certo punto però, dopo aver trascorso diverse ore in sala d'attesa, l'uomo, un 35enne di Terzigno, si è spazientito ed ha iniziato ad alzare la voce. In pochi minuti la discussione con il personale sanitario è degenerata. Il 35enne si è scagliato contro uno dei medici in servizio, aggredendolo con schiaffi, calci e pugni. Per aggredirlo ha persino sfondato una porta. Ad evitare che potesse andare peggio, è stata la vigilanza che ha separato i contendenti. Sul posto sono arrivati i carabinieri che hanno identificato l’aggressore. Sarà adesso il medico, per il quale è stata indicata una prognosi di 7 giorni salvo complicazioni, a decidere se denunciare o meno l’uomo per lesioni. 

Intanto una prima e differente denuncia è già partita. E' quella sottoscritta, sotto forma di un esposto al direttore generale, da Catello Cozzolino e Luigi Cherillo della Cgil e Domenico Iapicca e Giovanni Savino della Uil. I sindacati denunciano «un episodio molto grave che, purtroppo, rientra nella lunga sequela di violenze subite degli operatori sanitari nei presidi considerati maggiormente a rischio, come, per l’appunto, quello intitolato a Sant’Anna ed alla Madonna della Neve». «Qui, come del resto in tutti i nosocomi della zona, i camici bianchi ed i loro collaboratori vivono nel terrore, in quanto abbandonati al loro destino da una politica che ha compiuto scelte di gestione sbagliate penalizzando gli standard di qualità delle prestazioni. I pazienti ed i loro famigliari, esasperati, finiscono per scaricare la loro rabbia sui camici bianchi e sugli infermieri, costretti a subire le scelte poco lungimiranti di altri soggetti».

I sindacati, si legge nel testo «hanno più volte denunciato agli organi preposti la precarietà con la quale viene gestita l’organizzazione del pronto soccorso che serve un grande bacino d’utenza». Cgil e Uil «condannano l’ennesimo episodio violento solidarizzano con il medico aggredito e invitano il Direttore Sanitario da anni latente sulla problematica della sicurezza e dell’organizzazione del lavoro in particolare al pronto soccorso che da 18 mesi e sguarnito della figura organizzativa del coordinatore e, come già denunciato dal Direttore ingestibile e anarchica visto che nonostante il pronto soccorso ha i numeri del personale vi è una cattiva organizzazione tale da avere turni con 5 o 6 unita e turni a 3 unità».