Sergio è un clochard di origini ucraine ed ha 50 anni. Se è ancora vivo lo deve ai vigili urbani di Poggiomarino. Da settimane trascorreva la sua giornata disteso su una panchina di Viale Manzoni. Non era in grado di muoversi. Incosciente e ricoperto di mosche attirate dall'odore nauseabondo dei suoi escrementi. Stava male e i cittadini se ne sono accorti allertando la municipale e i servizi sociali. Hanno provato a risvegliarlo ma non c'è stato verso. Poi, la scoperta: quell'uomo aveva una profonda ferita ad una gamba dalla quale fuoriscivano pus e vermi. L'arto era in cancrena. Sergio rischiava di morire da un momento all'altro per setticemia.
Inizia la corsa contro il tempo per salvargli la vita. La priorità era pulire quell’uomo, per poi trasportarlo in ospedale. Il Comune di Poggiomarino ha messo a disposizione le docce pubbliche del centro polivalente, ed un mezzo per il trasporto al pronto soccorso. E' stata un'impresa lavarlo. Il clochard si è risvegliato e ha opposto resistenza. Una pulizia fisica durata due ore, racconteranno dal comando dei vigili urbani. Una volta lavato, il trasferimento in ambulanza all'ospedale "Santa Maria della Pietà" di Nola.
Un gesto di grande solidarietà che gli ha salvato la vita. Infatti, secondo quanto poi riferito dai medici del nosocomio nolano, poche ore ancora e l'ucraino sarebbe morto. I medici di Nola lo hanno sottoposto immediatamente ad un intervento chirurgico. Gli hanno amputato la gamba per evitare che l’infezione potesse propagarsi ancora più in fretta. Poi, la cura antibiotica. Per lui si sta già attivando la Caritas della Diocesi di Nola.
Faro