Era irreperibile da un anno. Introvabile. Il suo covo, eppure, era molto più a portata di mano di quanto si credesse. Si nascondeva in una nicchia segreta nella stanza dei bambini, in una casa “attrezzata” tra l’antico e il moderno. E' stato preso affiliato ai Gallo-Limelli-Vangone che si nascondeva in una nicchia all'interno della camera dei figli. In manette è finito Luigi Di Napoli, 37 anni, pregiudicato affiliato al clan camorristico di Boscotrecase. Il blitz dei carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata, guidati dal maggiore Leonardo Acquaro, ha permesso di scoprire il nascondiglio al quale si accedeva con una porta scorrevole dall'armadio della cameretta dei piccoli. Di Napoli deve scontare 4 anni per associazione mafiosa e si sottraeva alla cattura da oltre un anno, dopo la sentenza definitiva del processo Pandora-Matrix. La sua abitazione di via Sepolcri era protetta da un sofisticato impianto di videosorveglianza.
In casa aveva due maxi schermi (in cucina e in camera da letto) con le immagini di 4 microtelecamere installate sulla strada di accesso alla sua abitazione e un nascondiglio “vecchio tipo”: una nicchia ricavata dietro uno degli armadi nella cameretta dei bambini (del 2000 e del 2007) alla quale si accedeva attraverso un pannello a scorrimento.
Il connubio tra la tecnologia e il nascondiglio d’altri tempi non gli è però servito a evitare la cattura.
Era ricercato dal maggio 2015, quando era riuscito a sfuggire a un Ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale di Napoli per associazione di tipo mafioso, evitando l’espiazione di un residuo pena di 4 anni e 3 mesi di reclusione, dopo la condanna conseguente a indagini culminate in un blitz del 2010 durante il quale erano state eseguite 97 ordinanze a carico di altrettante persone coinvolte a vario titolo alle attività illecite del clan, tra le quali –oltre all’associazione di tipo mafioso- l’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata da finalità mafiose e dall’aver agito tra più Stati.
Redazione