Ancora far west a Napoli. Un morto e due feriti, questo il bilancio dell’ultima sparatoria avvenuta a Melito. Si tratta di un nuovo, l’ennesimo agguato di camorra.
L’obiettivo dei sicari era Domenico A., 17 anni, figlio del capo degli spagnoli, rimasto gravemente ferito. E’ morto invece il suo guardaspalle: un 30enne e un altro giovane è rimasto ferito.
Secondo una ricostruzione fornita dagli investigatori l’agguato sarebbe durato diversi minuti con tanto di inseguimento. I killer sarebbero entrati in azione intorno alle 13 in via Cicerone nei pressi del rione popolare noto come Parco X. Erano in quattro, in sella a due potenti moto ed hanno
puntato le pistole contro Domenico A.. Il minorenne è stato ferito con diversi colpi di
pistola e uno di questi lo ha colpito al torace. Fuoco anche contro due ragazzi che si trovavano in compagnia del ragazzo, Raffaele Mauriello, 20enne di Melito, ed un cittadino extracomunitario, Nouvo Mohammed classe ’86, pregiudicato, vicino al clan Amato- Pagano. Il 17enne è rimasto tramortito a terra mentre gli altri due giovani, pur feriti, sono riusciti a salire in sella ad uno scooter ma sono stati rincorsi dai killer. A tutta velocità hanno percorso via Aldo Moro. Le due vittime dell’agguato sono riuscite a superare l’incrocio, mentre uno dei due scooter che li inseguiva, una moto T-Max, sarebbe rimasta coinvolta in un incidente con una Fiat Punto. Poi i sicari si sono dati alla fuga.
Nel frattempo Mauriello e l’extracomunitario sono riusciti ad arrivare in via Giulio Cesare ed hanno trovato riparo in un appartamento al quarto piano del rione popolare, chiamato da tutti Parco di Padre Pio. I due giovani hanno provato a medicarsi alla meglio fuori il balcone di casa. Hanno perso molto sangue. Tanto è scivolato fino al cortile. Pochi minuti più tardi sono arrivati sul posto i militari dell’Arma e gli uomini della Scientifica di Castello di Cisterna, oltre ad un’ambulanza che ha trasportato il giovane straniero in ospedale. Per Mauriello invece non c’è stato nulla da fare. Il suo corpo senza vita è rimasto all’interno dell’appartamento al quarto piano del palazzone di edilizia popolare nei pressi del quale il mese scorso fu trovato il cadavere seppellito di Giovanna Arrivoli.