15enne rapito, si indaga nell'ambiente lavorativo del padre

La richiesta di riscatto di un milione e mezzo di euro arrivata via chat

15enne rapito si indaga nell ambiente lavorativo del padre
San Giorgio a Cremano.  

Si indaga ad ampio raggio sul movente del rapimento-lampo del 15enne di San Giorgio a Cremano ed immediatamente è scattata la caccia ai complici del fermato. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbe soprattutto l'ambiente lavorativo del padre, noto imprenditore della zona a cui è arrivata la richiesta di riscatto da un milione e mezzo di euro via chat.

La conferma è arrivata dall'avvocato Michele Rullo, legale della famiglia del ragazzo rapito e liberato dopo l'intervento dei poliziotti della Squadra Mobile di Napoli, che indagano insieme ai carabinieri ai carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata, coordinati dal pm Henry John Woodcock della DDA partenopea.

"I sequestratori - spiega in una nota il legale - hanno continuato a comunicare via chat con il padre del ragazzo, insistendo nella richiesta di denaro". Nel corso della intera giornata, i contatti con i sequestratori non si sono mai interrotti, fino all'ok della Questura per fingere di assecondare le richieste dopo la consegna del ragazzo.

"A quel punto - rende noto l'avvocato Rullo - la Questura ha predisposto un'operazione di scorta all'autovettura destinata a recuperare il minore. Le indicazioni sul luogo del rilascio venivano fornite di volta in volta dai sequestratori. Poco prima di giungere nel punto indicato, il minore ha chiesto a un passante di poter utilizzare il telefono e ha chiamato il padre. Dopo pochi minuti, sono arrivati gli zii del ragazzo, scortati a distanza dai poliziotti".

Ascoltato nella serata di ieri, il ragazzo ha raccontato di essere stato condotto in un'abitazione vuota poco distante dal luogo del rapimento, di essere stato rassicurato circa una pronta liberazione e che non è stato maltrattato. Inoltre, racconta di essere stato incappucciato e bloccato su di una sedia, guardato a vista almeno da una persona, che si trattava di soggetti partenopei.

"La famiglia - conclude l'avvocato Michele Rullo - esprime enorme gratitudine alle forze dell'ordine che, con encomiabile dedizione e abnegazione, hanno riportato a casa il ragazzo e restituito la serenità a un'intera comunità, scossa da un fatto che, allo stato, non trova ancora una ragione comprensibile".