Maxi operazione coordinata dalla Procura di Napoli Nord e condotta dalla Guardia di finanza di Napoli sulle truffe fiscali relative al decreto cosiddetto "Crescita Italia".
Nel mirino 39 società, per un valore di beni sequestrati pari a 347 milioni di euro, per la maggior parte tra le province di Napoli e Caserta.
Perquisiti anche alcuni commercialisti tra Casoria e le province di Roma e Milano.
Nel mirino delle fiamme gialle i crediti incassati per investimenti al Sud mai realizzati, nonostante la trasmissione all'Agenzia delle Entrate. Al setaccio una marea di quelle che per i finanzieri sono false dichiarazioni da parte delle società indagate che, nel tempo, avevano accumulato una quantità enorme di crediti. Tutti sulla carta, percepiti indebitamente.
Nel corso delle indagini sono state individuate anche due società "veicolo" (una di capitali e un fondo comune di investimento lussemburghese) che hanno ricevuto 129 milioni di euro di crediti da parte di alcune aziende coinvolte nella maxi frode, negoziando parte delle risorse con altri indagati per trarne profitto.
L'attività investigativa costituisce lo sviluppo di un'analoga inchiesta avviata nel 2022 e che ha portato complessivamente al sequestro di crediti per oltre 2 miliardi di euro, provocando un gravissimo danno alle casse dello Stato.