Suicidio nel carcere di Poggioreale, Zuccarelli: "Situazione insostenibile"

L'appello: "Il Governo non può più ignorare il problema"

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Suicidio nel carcere di Poggioreale. Zuccarelli: "Situazione insostenibile, il Governo non può più ignorare il problema"

Napoli.  

 

Un altro suicidio dietro le sbarre, un altro grido di dolore rimasto inascoltato. Questa volta, a togliersi la vita nel carcere di Poggioreale è stato un detenuto di 32 anni, di origine algerina. Un dramma che si ripete con allarmante frequenza e che evidenzia le condizioni critiche del sistema carcerario italiano.  

 "Non possiamo più accettare questa indifferenza», dichiara Bruno Zuccarelli, presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli. «Poggioreale non è un caso isolato: i suicidi in carcere sono diventati un’emergenza nazionale e il Governo ha il dovere morale e istituzionale di intervenire con urgenza". 

Il sovraffollamento, la carenza di personale sanitario e di supporto psicologico, le condizioni di vita degradanti e l’assenza di politiche efficaci per il recupero dei detenuti sono fattori che contribuiscono a un clima di disperazione insostenibile. Una realtà che pesa anche sui medici penitenziari, sempre più in difficoltà nel garantire cure adeguate.  

"Chi opera all’interno delle carceri affronta ogni giorno sfide enormi, spesso con strumenti insufficienti», aggiunge Zuccarelli. «I nostri colleghi fanno il possibile, ma vedono il loro impegno frustrato da un sistema che li costringe a lavorare in condizioni proibitive. È inaccettabile che la salute e la dignità umana vengano sacrificate nell’indifferenza generale".  

 L’appello è chiaro: servono riforme immediate, investimenti concreti e un cambio di rotta che ponga al centro il rispetto dei diritti umani. Continuare a ignorare questa tragedia significa esserne complici.