Acerra, dissequestrata la casa della tragedia della piccola Giulia

L'appartamento torna a disposizione dei genitori, mentre le indagini restano riservate

acerra dissequestrata la casa della tragedia della piccola giulia
Acerra.  

A poco più di un mese dalla tragedia, la magistratura ha revocato il sequestro dell’appartamento di Acerra dove è morta la piccola Giulia Loffredo, di soli nove mesi. Situato nel complesso popolare Ice Snei, l’alloggio era stato sigillato dopo l’accaduto. Ora i genitori della bambina, Vincenzo Loffredo e Angela Castaldo, possono tornare a viverci, sebbene non sia chiaro se abbiano deciso di farlo.

Un caso ancora avvolto dal mistero

Le circostanze della morte della bambina restano coperte dal segreto istruttorio.

Secondo la versione fornita dal padre, Giulia sarebbe stata sbranata dal cane di famiglia, un pitbull di nome Tyson, intorno alla mezzanotte del 15 febbraio. Il giovane, indagato per omicidio colposo, ha dichiarato di essersi addormentato accanto alla figlia mentre la madre era al lavoro. Al suo risveglio, avrebbe trovato la bambina a terra, in una pozza di sangue, con i due cani che si aggiravano per casa. Presa in braccio la figlia, l’ha trasportata di corsa alla vicina clinica Villa dei Fiori, dove i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.

Elementi controversi e indagini in corso

Dopo la tragedia, l’appartamento è stato ripulito, cancellando possibili prove.

Al momento del sequestro, la polizia ha ordinato un test antidroga su Vincenzo Loffredo, che è risultato positivo all’uso di hashish. Un dettaglio che aggiunge ulteriori ombre al caso. Poco dopo la tragedia, l’abitazione è stata misteriosamente ripulita, rimuovendo eventuali prove utili. Non è chiaro se l’operazione sia stata compiuta dal padre o da suoi parenti, né se sia avvenuta prima o dopo il sequestro ufficiale.

Attesa per gli esiti degli esami sui cani

Gli animali sono ancora sotto custodia, mentre si attendono i test genetici.

L’indagine prosegue con l’analisi dei campioni genetici prelevati dai due cani, Tyson e Laika, entrambi rinchiusi in un canile da settimane. I risultati potrebbero fornire una risposta definitiva sulla dinamica dell’aggressione e chiarire se davvero sia stato il pitbull a provocare la morte della bambina.