Una gang specializzata nei furti di imbarcazioni ha colpito nuovamente lungo la costa della Penisola Sorrentina. L'ultimo episodio si è verificato alcune notti fa a Marina della Lobra, nel Comune di Massa Lubrense. Due malviventi, arrivati via mare a bordo di un natante, hanno approfittato del buio per avvicinarsi al molo senza destare sospetti.
La refurtiva e la tecnica del furto
Dalle immagini delle telecamere di sorveglianza si nota che i ladri avevano un obiettivo ben preciso: un Boston 6,50 dotato di un potente motore fuoribordo Selva da 100 cavalli e di un motore elettrico Minn Kota per la stabilizzazione in mare. Dopo aver sciolto le cime di prora, i criminali sono fuggiti rapidamente nel Golfo, facendo perdere le tracce.
Una serie di furti preoccupante
Non si tratta di un caso isolato. Negli ultimi mesi, episodi simili sono stati segnalati in tutta la Penisola Sorrentina. A dicembre, un natante attrezzato per la pesca sportiva è stato rubato a Marina Grande, Sorrento, e successivamente ritrovato bruciato sull’arenile di Torre Annunziata, privato dei motori e delle costose strumentazioni di bordo. Più di recente, un altro furto ha riguardato una barca ancorata nella baia di Marina del Cantone, sempre a Massa Lubrense, da cui sono stati sottratti moderni attrezzi per la pesca.
Furti anche sulla terraferma
I ladri non si limitano agli ormeggi. A Colli di San Pietro, nella parte alta di Piano di Sorrento, sono stati rubati due potenti motori fuoribordo da un gommone custodito in un deposito. Le indagini suggeriscono che la gang miri a imbarcazioni open per rivenderne i propulsori e le attrezzature di bordo, come mulinelli elettrici, ecoscandagli di ultima generazione e sistemi di geolocalizzazione.
Un mercato nero fiorente
Si sospetta che la refurtiva alimenti un mercato parallelo in tutto il Golfo di Napoli, con apparecchiature sofisticate rivendute a prezzi stracciati. Il fenomeno preoccupa i proprietari di imbarcazioni, specie in vista della stagione primaverile, quando migliaia di barche torneranno in mare. Per questo, si valuta l’introduzione di servizi di vigilanza notturna nei porti più esposti ai raid.