Casalnuovo, processo per estorsione e camorra: il testimone riappare

La testimonianza fantasma e la svolta in Corte d’Appello

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L'imprenditore Domenico Pelliccia, scomparso in primo grado, dovrà deporre in appello

Casalnuovo di Napoli.  

Per mesi, Domenico Pelliccia è stato un ecotoplasma. Sparito. Chiamato a testimoniare come vittima di estorsione in un processo per camorra, non si è mai presentato in aula. La sua assenza ha portato all’assoluzione dei presunti boss di Casalnuovo, accusati di avergli estorto 1,7 milioni di euro. Si è persino ipotizzata una "lupara bianca", un’eliminazione per silenziare il testimone. Ma ora la Corte d’Appello di Napoli ha rintracciato un suo possibile domicilio e ha disposto il suo accompagnamento coatto per il processo in corso.

Un processo senza vittima: l’assoluzione dei boss

Il caso ruota intorno a una presunta estorsione ai danni di Pelliccia, convocato in un garage di Casalnuovo per un incontro con il boss Francesco Rea. La richiesta di denaro è saltata grazie all’intervento delle forze dell’ordine, ma in aula l’imprenditore non si è mai presentato a confermare le accuse. Senza la testimonianza della vittima, il tribunale di primo grado ha assolto Rea e altri imputati. Tuttavia, con il processo d’appello ancora in corso, la sua deposizione potrebbe cambiare l’esito della vicenda.

La svolta: il testimone sarà costretto a deporre

Di recente, è stato individuato un indirizzo riconducibile a Pelliccia e i giudici hanno ordinato il suo accompagnamento coatto in aula. La sua presenza è cruciale: le parti in causa, compresa la difesa dei cinque imputati, attendono con interesse di metterlo sotto controesame. Se la testimonianza confermerà le accuse, potrebbe ribaltare la sentenza di assoluzione. Il processo è in una fase decisiva, e nei prossimi giorni si scoprirà se il testimone riapparso sarà effettivamente portato davanti ai giudici per fare luce su un caso rimasto finora senza risposte certe.