Dipendenti infedeli e la tecnica del furto virtuale: ecco cosa è successo

In Campania, la stessa tecnica utilizzata a Jesolo e in Toscana

dipendenti infedeli e la tecnica del furto virtuale ecco cosa e successo

I soldi non venivano presi e messi in tasca come si potrebbe pensare. Il furto avveniva in modo virtuale e si muoveva sui circuiti bancari...

Napoli.  

"Spesso si è sentito parlare dell’imprenditore che per evadere il fisco inventa lo stratagemma di annullare lo scontrino una volta che il cliente esce dal locale. In passato questa tecnica è stata utilizzata a Jesolo e anche in Toscana ma in questa storia che stiamo per raccontare la vittima è il negoziante". Comincia così la nota dei carabinieri.

"Siamo a Piano di Sorrento e in caserma entra una persona che chiede aiuto. Si tratta di una persona che da tempo non riesce davvero a capire cosa stia accadendo nella sua attività commerciale. “Eppure si lavora! I conti in qualche modo tornano ma sono certo di essere stato derubato!”. L’uomo, comunque, già nutriva dei sospetti e la sua non era un’illogica fobia. Non ci dormiva la notte e i suoi accertamenti avevano permesso di individuare come responsabili due suoi dipendenti".

I carabinieri approfondiscono la vicenda ed emerge che tra i dipendenti ci sono due ragazzi. Sono incensurati e all’apparenza insospettabili. Iniziano le indagini con le telecamere ben focalizzate sui tasti del registratore di cassa.

La tecnica è veloce ma quanto mai semplice e scaltra. Il cliente consuma, paga (o viceversa) e nel ringraziare se ne va. I ragazzi non attendono tempo e in quegli attimi, una volta incassati i pagamenti, con una mano annullavano gli scontrini fiscali e con l’altra aggiornavano la calcolatrice presente nel proprio smartphone per portare avanti il conto parallelo.

I soldi non venivano presi e messi in tasca come si potrebbe pensare. Il furto avveniva in modo virtuale e si muoveva sui circuiti bancari.

Dalle indagini, infatti, è emerso che i 2 - una volta raggiunta una somma cospicua - effettuavano le ricariche sulle proprie carte di credito. Una - due - tre volte e così via per giorni e giorni, anzi mesi. Saranno 10mila gli euro sottratti illecitamente da marzo a oggi. Mosse fugaci e repentine che potevano sfuggire a un occhio meno scaltro.

I carabinieri hanno preso il 23enne con le mani nel sacco vedendolo in diretta da remoto mentre effettuava i pagamenti fraudolenti. Scattate le perquisizioni sono state sequestrate 4 carte di credito. Per il ragazzo gli arresti domiciliari il giorno della vigilia di Natale. La donna, invece, è stata denunciata a piede libero. Dovranno rispondere di appropriazione indebita aggravata.