Commercialista napoletano arrestato per bancarotta fraudolenta

Il commercialista era coinvolto in un sistema di frodi fiscali e amministrative

commercialista napoletano arrestato per bancarotta fraudolenta
Napoli.  

Un importante intervento delle forze dell'ordine ha portato all'arresto di un commercialista di Napoli coinvolto in un caso di bancarotta fraudolenta. L'indagine, che ha avuto inizio qualche mese fa, ha svelato un intricato sistema di frodi fiscali e amministrative che ha danneggiato gravemente il ceto creditorio e le finanze pubbliche.

Il Caso del Consorzio nei Lavori Pubblici e Privati

Il secondo filone dell'inchiesta ha messo in luce le irregolarità legate a un consorzio operante nel settore dei lavori pubblici e privati. Già destinatario di un’interdittiva antimafia, il consorzio ha ricevuto pagamenti da stazioni appaltanti in diverse città italiane, tra cui Napoli, Caserta, Avellino, Roma e Piacenza. Tuttavia, i fondi non sono stati destinati ai lavori appaltati, ma sono finiti nelle mani di due imprenditori, entrambi fratelli, i quali hanno omesso di completare i lavori. Le società consorziate che avevano iniziato i lavori a proprie spese si sono trovate costrette a sospenderli, subendo danni economici ingenti. La distrazione di fondi, che ha causato un danno ai creditori per circa 47 milioni di euro, è solo una delle evidenti irregolarità emerse.

Frode Fiscale nell'Editoria e in un Impianto Industriale

Un ulteriore capitolo dell'inchiesta riguarda il settore editoriale, con due società di editoria che hanno gestito un impianto situato nella zona industriale di Acerra. Le indagini hanno rivelato che queste aziende, tutte amministrate da un unico imprenditore e che operavano con gli stessi dipendenti e macchinari, hanno accumulato debiti non pagati nei confronti dei creditori, inclusi enti pubblici come l'Erario. I debiti ammontano a quasi un milione di euro, con evidenti danni per le finanze statali e le piccole imprese coinvolte.


Il Fallimento di una Società di Costruzioni

Il quarto e ultimo aspetto dell'inchiesta riguarda il fallimento di una società di costruzioni che aveva il compito di riqualificare un cinema storico di Genova, destinato alla vendita. La documentazione contabile di questa società è stata sottratta dalla curatela fallimentare, mentre i finanziamenti bancari ottenuti sono rimasti in gran parte non onorati. Inoltre, è emersa una massiccia opera di spoliazione, con la società che ha trasferito fondi e beni a terzi, aggravando ulteriormente il danno, a danno di creditori e istituti bancari.                      L'arresto del commercialista e l'intensificarsi delle indagini segnano un passo importante verso il contrasto alla bancarotta fraudolenta e alle frodi fiscali in Italia. Gli sviluppi futuri dell'inchiesta potrebbero portare a nuove scoperte e ulteriori arresti, con l'obiettivo di recuperare i fondi sottratti e garantire la giustizia per le vittime di queste operazioni illecite. L'operazione mette in evidenza la necessità di un controllo più severo e di una maggiore trasparenza nel settore delle opere pubbliche, nell'editoria e nell'industria, al fine di prevenire futuri abusi.