Quante volte sentiamo ripetere l’espressione “la realtà supera la fantasia”? E quante volte pensiamo che i racconti di cronaca quotidiana andrebbero catalogati nella sezione “commedie” di una libreria?
La storia ci insegna che l’asticella dell’assurdo tende solo verso l’alto. E che quanto riteniamo inconcepibile non è mai insuperabile. Un evento successivo, ancor più incredibile, finirà per rendere quello precedente appena degno di un’alzata di spalle.
Un campione di assurdità lo preleviamo ogni giorno dalle storie che raccontiamo. Dalle vicende familiari ai furti, dagli eventi di sangue a quelli a lieto fine.
Oggi ci concentreremo sui furti. Questa è la categoria più florida, a tutti gli effetti un meme-generator free to use!
Ricorderete l’uomo che scalò un albero per rubare pigne e pinoli. Del ramo spezzato sul quale aveva poggiato il peso. Della frattura al polso e della denuncia che incassò.
Raccontammo dei 15 tombini trafugati, di una bilancia in un’isola ecologica e dei portafiori in un cimitero. Di una moka rubata in una canonica di una chiesa e delle 3 bottiglie di liquore “sfilate” da 3 persone in un appartamento. Abbiamo assistito ad un fenomeno ancora inspiegabile, quello dei furti di colle per dentiere. L’estate scorsa, nei supermarket, i ladri non cercavano altro.
Non abbiamo mai raccontato di un furto di pesce. Commesso da un pescivendolo stesso e a pochi giorni dal Natale.
E’ successo a Sorrento, in piena notte. Un uomo è nei magazzini di un’azienda ittica in via San Renato. Sta caricando rapidamente il suo furgone. Ha fretta. Non è lì per lavorare e quel pesce non è stato acquistato. Qualcuno compone il 112.
I carabinieri della stazione di Sorrento individuano il veicolo già in strada. Alla guida un uomo incensurato e nel cassone 600 chili di pesce. 6 quintali delle specie ittiche più in voga sulle tavole natalizie, tutti rubati e destinati ad un mercato parallelo. Alla fine l'uomo è finito in manette e poi ai domiciliari. La refurtiva è stata riportata al legittimo proprietario.