Trovato in carcere con cellulare e caricabatteria: assolto

Lo ha deciso il tribunale di Napoli

trovato in carcere con cellulare e caricabatteria assolto

Il pubblico ministero aveva invece richiesto per il detenuto presente in video collegamento dal carcere di Spoleto, una condanna ad anni 1 di reclusione....

Napoli.  

Colpo di scena nel processo a carico di un detenuto, già condannato per estorsione aggravata dal metodo mafioso, considerato vicino al clan Moccia.

Il Tribunale di Napoli, terza sezione penale, presieduto dal giudice Guadagni, nella giornata di ieri ha mandato assolto il pluripregiudicato perchè il fatto non sussiste.

La vicenda risale al 12 Marzo 2021 allorquando all'interno del cacere di Secondigliano, durante una perquisizione avvenuta nel reparto Ligure, all'interno di una cella, e precisamente nascosto dentro una bomboletta di gas tagliata e riposta in un fornellino di quelli in uso alla popolazione detenuta, veniva trovato un micro cellulare modello L 8 star, due carica batteria, due cavetti usb, due cuffie wi - fi.

Immediatamente il detenuto si dichiarava proprietario degli oggetti rinvenuti, scagionando i suoi compagni di cella.

Veniva pertanto denunciato per il reato di detenzione ed introduzione di apparecchio telefonico all'interno di un Istituto penitenziario, reato punito con pena detentiva sino a quattro anni di carcere.

Nella giornata di ieri il tribunale di Napoli, aderendo in pieno alle argomentazioni difensive sostenute dal legale di fiducia l'avvocato avellinese Rolando Iorio, ha mandato assolto l'uomo accogliendo la tesi difensiva volta ad evidenziare la assoluta mancanza di accertamenti in ordine alla efficienza e funzionalità di quanto rinvenuto nella cella.

Il pubblico ministero aveva invece richiesto per il detenuto presente in video collegamento dal carcere di Spoleto, una condanna ad anni 1 di reclusione.