Al momento non è chiaro se il grave fatto di sangue avvenuto a Napoli, dove un è stato ucciso un 15enne, sia maturato o meno in un contesto malavitoso. E su questo si stanno concentrando le indagini della Polizia di Stato. La vittima, incensurata, si chiamava Emanuele Tufano ed è quartiere Sanità: sul fronte delle indagini, condotte dalla Polizia di Stato, in particolare dalla Squadra Mobile, al momento a coordinare è la Procura di Napoli (sia antimafia che ordinaria) ma della vicenda è costantemente informata anche la Procura dei Minori.
Dei due giovani feriti su cui si stanno cercando riscontri circa il loro eventuale coinvolgimento nell'omicidio, ha 16 anni quello arrivato al pronto soccorso del Cto con una ferita d'arma da fuoco al braccio. Il ragazzino è stato sottoposto a un intervento chirurgico d'urgenza che ha consentito l'estrazione dell'ogiva ritenuta: al momento le sue condizioni di salute sono buone.
L'altro, invece, secondo quanto si apprende anch'egli minorenne, è stato accoltellato alla coscia e al gluteo. I sanitari del Cto hanno riscontrato la lesione di un'arteria ed è stato quindi sottoposto ad angiografia ed embolizzazione. I medici hanno bloccato la fonte di sanguinamento e anche le sue condizioni, al momento, risultano essere buone.
"Sono in contatto con il questore ed il prefetto, sembra che ci sia stata una sparatoria. Non è possibile che questi eventi vedano protagonisti di 14-15 anni". Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, parlando con i giornalisti, a margine della commemorazione all'università "Federico II" del professore Francesco Lucarelli, su quanto accaduto la scorsa notte al corso Umberto I, a NAPOLI. "È veramente un tema da affrontare - ha proseguito il sindaco - perché riguarda non solo la sicurezza ma è anche un fenomeno sociale che fa rabbrividire".