La polizia ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo, rintracciato dalla squadra mobile di Napoli, II sezione criminalità organizzata straniera, unitamente a personale del commissariato Scampia, nel campo nomadi di via Cupa Perillo, nel quartiere Scampia, grazie ad un mirato servizio di appostamento.
Era destinatario, assieme ad altri quattro, di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa lo scorso 8 marzo dal gip del tribunale di Napoli, per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e alla combustione illecita dei medesimi nonché di furto pluriaggravato.
All’esito del ricorso al tribunale del riesame, la misura cautelare della custodia in carcere, disposta con la medesima ordinanza, era stata convertita in quella meno afflittiva degli arresti domiciliari cui l’imputato si era sottratto nel mese di luglio, rendendosi latitante ed aggravando così nuovamente la sua posizione.
Le attività di indagine, coordinate dalla procura della repubblica presso il tribunale di Napoli direzione distrettuale antimafia e sezione ambiente, hanno consentito di accertare l’esistenza di un sodalizio composto da soggetti di etnia rom, attivo nel predetto campo nomadi sito in via Cupa Perillo, che traevano profitto da illecite attività legate alla gestione di rifiuti.
In particolare, l’organizzazione criminale aveva allestito, nella zona una discarica abusiva di rifiuti, anche speciali, sversati sia da privati che da aziende operanti in luoghi limitrofi allo scopo di abbattere i costi di smaltimento.
Il complesso quadro indiziario che via via si è andato sempre più a delineare ha da ultimo condotto a sentenze di condanna, emesse in primo grado nei confronti dell'indagato e degli altri 3 sodali, a pene detentive che vanno dai 3 anni ed otto mesi agli otto anni di reclusione per associazione a delinquere aggravata dalla consumazione di delitti ambientali, per combustione illecita di rifiuti, per attività organizzate finalizzate al traffico illecito di rifiuti e per furto aggravato poiché consumato in danno di plesso scolastico posto nelle immediate adiacenze del campo rom illegale.
Negli anni tra il 2017 e il 2022, infatti, nello stesso campo rom si erano registrati numerosi incendi dolosi di cumuli di rifiuti la cui quantità era certamente non riconducibile a quella normalmente prodotta dagli abitanti del campo.
Nello specifico, dagli accertamenti esperiti dai poliziotti è emerso che l’organizzazione aveva allestito all’interno dell’accampamento una discarica abusiva di rifiuti, anche speciali (come pneumatici dismessi, grandi elettrodomestici e materiale plastico) che, una volta trasportati all’interno del campo a bordo di appositi autocarri, venivano depositati in modo incontrollato in aree adibite allo stoccaggio dove poi venivano incendiati per agevolarne lo smaltimento.
Le illecite attività venivano svolte, peraltro, nelle immediate vicinanze di due complessi scolastici e le investigazioni hanno consentito di accertare la consumazione, da parte dei responsabili, di alcuni furti di pezzi di inferriate e pali in metallo ai danni delle citate infrastrutture.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso la quale sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, come tali, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.