Una serie di attacchi informatici in risposta alle perquisizioni subìte: è la versione fornita da Carmelo Miano, l'hacker siciliano arrestato dalla Polizia postale nell'ambito delle indagini coordinate dalla Procura di Napoli.
L'uomo, di origini siciliane, ha anche ammesso di avere violato la webmail degli inquirenti partenopei, e non solo, che indagano su di lui. Le prime azioni, ha detto l'hacker alla presenza del giudice, dei pm titolari dell'inchiesta e del suo avvocato Gioacchino Genchi, erano di poca rilevanza, salvo diventare sempre più imponenti con il passare dei mesi.
Miano è attualmente detenuto a Regina Coeli, dov'è attualmente detenuto. Le mail violate sono quelle dei magistrati in servizio tra Roma, Gela e Napoli.