Due minorenni trovati in possesso coltelli: la risposta è disarmante

Hanno 17 e 15 anni e dovranno rispondere di porto abusivo di armi

due minorenni trovati in possesso coltelli la risposta e disarmante

La campagna di prevenzione dei carabinieri continua con un bilancio che parla di 2 armi al giorno sequestrate. Più armi rispetto all’anno scorso

Napoli.  

"Non c’è niente di male, è normale". Carabinieri denunciano due minorenni trovati in possesso di due coltelli e la risposta è disarmante. La campagna di prevenzione dei carabinieri continua con un bilancio che parla di 2 armi al giorno sequestrate. Più armi rispetto all’anno scorso

Hanno 17 e 15 anni e dovranno rispondere di porto abusivo di armi i minorenni che questa notte sono stati fermati a Casoria e nella frazione Arpino dai carabinieri della locale compagnia impegnati in un servizio di controllo straordinario del territorio.

"Non c’è niente di male, è normale”. Questa la risposta disarmante dei 2 minori alle domande dei carabinieri sul perché avessero 2 coltelli a serramanico. I ragazzini fermati a via Principe di Piemonte - sono stati denunciati e affidati ai rispettivi genitori. Le armi sono state sequestrate.

Durante le operazioni i militari hanno identificato 75 persone e controllato 56 veicoli per 15 infrazioni contestate al codice della strada e 7 auto sequestrate.

Il comando provinciale dei carabinieri di Napoli ribadisce il suo impegno nella lotta al possesso abusivo di armi, specie tra i più giovani.

Da gennaio ad agosto i carabinieri hanno sequestrato in tutta Napoli e provincia 190 armi da fuoco, 248 armi da taglio e 81 armi improprie come tirapugni, mazze e nunchaku.

519 armi sequestrate per una media di poco più di 2 armi sequestrate al giorno senza contare i 194 proiettili rinvenuti durante i servizi straordinari di controllo del territorio.

Nello stesso periodo dell’anno scorso le armi complessivamente sequestrate erano state 404. Il dato, aumentato, evidenzia un maggior numero di armi in circolazione ma anche un’attività preventiva più efficace da parte dei Carabinieri.

La campagna di sensibilizzazione:

In un poster realizzato dai carabinieri del comando provinciale di Napoli una sagoma di un giovane impugna una pistola e la punta simbolicamente contro uno specchio, contro l’immagine riflessa di sé stesso.

Nella violenza non ci sono vittime o carnefici, questa distinzione non regge. Il prodotto è stato realizzato dai militari della sala stampa del comando provinciale di Napoli, in più colorazioni.

Chi impugna un coltello o una pistola deve sentire il peso schiacciante di un gesto sconsiderato, folle e impulsivo. Chi preme il grilletto o ferisce con un fendente inquina tante vite ma soprattutto la propria.
Quella figura scura è una silhouette universale, svuotata di ogni colore. È un abito nel quale chiunque può sentirsi a proprio agio. Perché la violenza corrompe la mente e un’arma in pugno porta sicurezza.
Apparente sicurezza.

In molte occasioni abbiamo raccontato di giovanissimi fermati durante gli svariati controlli in città e provincia. Delle loro giustificazioni quando dalle loro tasche saltava fuori un tirapugni o una lama: “Serve per difendermi!”, “Mi serve per stare al sicuro!”.

Nulla di più sbagliato. Rispondere alla violenza con altra violenza innesca un girotondo del male, con un inizio ma senza mai una fine.

La diffusione di questa immagine sta avvenendo su larga scala, nelle scuole del territorio, nelle caserme, nei centri parrocchiali, nei teatri, nei cinema e in tutti i presìdi di legalità della provincia. L’iniziativa ha trovato l’appoggio della procura della repubblica di Napoli, del tribunale per i minorenni, della prefettura, della curia napoletana e farà da apripista a tutta una serie di iniziative di sensibilizzazione promosse dai carabinieri di Napoli per “disarmare” i più giovani. Tra queste anche la realizzazione di una brochure destinata alle scolaresche nella quale sono elencati consigli e indicazioni preziose per non  finire preda del richiamo delle armi.

Un modo per fiaccare le violenze che ogni giorno alimentano le cronache e questo è solo l’ultimo episodio che avvisa di dover continuare nella sensibilizzazione.